In un mercoledì sera dal clima autunnale, il primo vero della stagione, va in scena la sfida fra Cesena e Vis Pesaro di Coppa Italia, un anticipo della gara che fra soli quattro giorni si replicherà in campionato.

Il pubblico del Cesena dimostra di non essere particolarmente affezionato a questa competizione: la presenza di spettatori è molto risicata tanto che per l’occasione vengono aperti solo la Curva Mare e la Tribuna oltre ovviamente al settore ospiti, tutti peraltro nemmeno lontanamente pieni. Viaggiamo sull’ordine del migliaio di spettatori, dei quali circa duecento sono quelli che si compattano al centro della curva a tifare mentre gli altri sono più sparpagliati per il settore. Numeri molto distanti da quelli che si vedono nelle gare di campionato.

A dire il vero anche la partita langue: noia mortale nel primo tempo, si ravviva un po’ di più nel secondo tempo quando le due squadre decidono di giocare a calcio, forse motivate dal turno unico e dalla prospettiva dei supplementari o peggio dei rigori da evitare a tutti i costi. Il Cesena sfiora più volte il goal prima di trovare la rete decisiva e anche la Vis ci prova a rendersi pericolosa con la gara che ne guadagna in interesse e vivacità.

Malgrado il numero risicato di presenti va detto che il gruppo al centro della Mare, che stasera usa una versione light dei propri striscioni, sostiene la squadra per tutti i novanta minuti, incessantemente, facendo del proprio meglio e risultando sicuramente encomiabili.

Da Pesaro arrivano in una trentina, provano anche loro a sostenere la squadra, risultando visivamente sempre attivi ma senza riuscire a farsi sentire distintamente se non in quei vuoti che i dirimpettai lasciano fra un coro e l’altro.

Sfida in definitiva per pochi intimi, di quelle che probabilmente fra dieci anni avrà lasciato traccia solo negli annali e che la maggior parte della gente avrà rimosso, eppure sono queste che tracciano il solco fra chi c’è sempre, fra il tifoso ortodosso ed oltranzista e tutti gli altri. Una di quelle che insomma, chi ricorda potrà sempre sventolare con un fiero “Io c’ero”.

Alla fine la spunta il Cesena che passa agli ottavi di finale dove si riproporrà il derby romagnolo contro il Rimini che s’era già visto in campionato un mese fa. A fine gara squadra sotto il settore a cantare “Romagna mia” con i tifosi che si esibiscono in una sciarpata, giocandosi gli ultimi spiccioli di tempo e di energie in attesa di replicare, come detto, fra quattro giorni di nuovo con la Vis in campionato dove vincere sarà molto più importante in virtù della corsa al primo posto con la Torres.

Giangiuseppe Gassi