Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

E finalmente, dopo tanta attesa e curiosità, è arrivato il giorno del mio primo derby in terra straniera, al Radulescu di Cluj: CFR e Universitatea, i due club della vecchia capitale transilvana, daranno vita alla stracittadina più vecchia di Romania. Ma prima di iniziare con la cronaca della giornata, apriamo con una breve introduzione storica di questo match.

Innanzitutto partiamo col dire che è stranissimo trovarsi in una città di 350.000 abitanti (500.000 se si considerano l’area urbana, studenti e residenti non registrati) e vedere che ci siano due squadre di calcio, entrambe nella massima divisione calcistica, ed entrambe con stadio proprio, omologato per partite UEFA; è strano soprattutto se si pensa che la maggior parte dei club minori rumeni, quando arrivano a giocare in Europa, per una questione di impianto, devono migrare o a Bucarest o, appunto, a Cluj.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Il CFR Cluj nasce nel 1907 come squadra del dopolavoro ferroviario, uno svago per gli operai delle ferrovie; All’Est sono tanti i casi simili, vedi Rapid Bucarest, Lokomotiv Sofia, Lokomotiv Mosca ecc. All’epoca, quando il CFR nacque, la Transilvania era ancora sotto il dominio dell’impero Austro-Ungarico; infatti, anche il nome del club non era quello attuale, bensì “Kolozsvári Vasutas Sport Club”.

L’Universitatea Cluj nasce invece nel 1919, un anno dopo che la Transilvania fu annessa alla Romania, ed era la squadra appunto degli studenti dell’università Clujeana e, seppur non vinse nessun trofeo, ebbe probabilmente i migliori anni della sua storia prima della seconda guerra mondiale.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Le due squadre, dal dopoguerra agli anni 2000, non fecero parlare molto di sé: il CFR militò per sole otto stagioni nella massima serie rumena, dal 1969 al 1976, e per il resto si alternò fra la Seconda e la Terza Divisione; l’Universitatea, invece, nel 1965 vinse il solo titolo della sua storia, una Coppa di Romania in finale contro la Dinamo Pitesti (attuale Arges Pitesti), ma militò quasi esclusivamente nel massimo campionato nazionale.

Nel 1999 i problemi con il main sponsor portarono l’“U” Cluj al periodo più buio della sua storia: addirittura due retrocessioni la fecero sprofondare in terza serie per la prima volta (anche se per una sola stagione). Nello stesso periodo partì l’ascesa del CFR in Romania, guidata dall’arrivo del nuovo presidente Arpad Paszkany, un imprenditore ungherese della Transilvania fuggito durante il Comunismo.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Paszkany prese la squadra in serie C e, nel giro di tre stagioni, la portò a debuttare in Europa (Intertoto), per poi, nel 2008, vincere al quinto anno di gestione il suo primo storico campionato nazionale, con conseguente esordio in Champions League (altrettanto storica la vittoria 2-1 all’Olimpico contro la Roma) e la sua prima coppa nazionale, vinta anche la stagione successiva. Il successo in campionato è stato bissato nel 2010 sotto la guida di Mandorlini (che quell’anno stabilì un record per il calcio rumeno: fu infatti il primo allenatore nella storia a vincere campionato, Coppa e Supercoppa nella stessa stagione). I “Ferrovieri” Clujeani vinsero poi il loro ultimo titolo nazionale nel 2012.

In tutto ciò l’“U” Cluj, che se vogliamo dirla tutta è rimasta comunque la squadra più amata e seguita dalla città, è riuscita a riprendersi. Nel 2007 ci fu il ritorno in massima divisione, anche se fu seguito da una nuova retrocessione e ancora da un’altra promozione nel 2010.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Attualmente nessuna delle due squadre naviga in buone acque: per l’U Cluj, come ho già scritto, sia dal punto di vista economico che da quello sportivo, una retrocessione potrebbe esserle fatale, con conseguenti perdite economiche; ma non se la vedono tanto meglio i cugini, visto che sembra che il Patron abbia deciso di smettere di investire, ma soprattutto che il club abbia 4-5 vertenze importanti da risolvere entro la fine del mese, altrimenti potrebbe subire il ritiro della licenza valida per l’iscrizione al prossimo campionato di Liga 1.

Ma arriviamo alla vigilia di questo derby. Come in ogni stagione, quando si gioca al Radulescu, casa del CFR, la società locale si adegua purtroppo al metodo repressivo italiano, con biglietti per qualsiasi settore acquistabili solo esibendo un documento. Che poi il bello è che se va una persona ad acquistare 10 biglietti (e si usa così), tutti i 10 biglietti saranno a nome dell’acquirente. Un’altra “italianata” copiata dagli amaranto di Cluj è quella di vendere i

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

biglietti del settore ospiti ai soli membri dell’associazione tifosi dell’Universitatea, diciamo una sorta di Centro Coordinamento Club (un metodo che somiglia molto a quello usato nel nostro paese con la tdt). Peccato però che gli ultras ospiti già due anni boicottino il settore a loro riservato: infatti, anche per quest’anno, i Septcile Rosii hanno invitato tutti i sostenitori della loro squadra ad acquistare i biglietti in un determinato settore della tribuna principale, lo stesso che fu occupato dai sostenitori ospiti in CFR-Dinamo Bucarest di Novembre, quando il settore ospiti era chiuso per una sanzione contro i “cani rossi”. Il motivo per cui i sostenitori dell’Universitatea boicottano il settore ospiti è spiegato chiaramente in una loro nota ufficiale che recita “A Cluj noi non siamo mai ospiti!”.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

La partita è in programma di Lunedi sera alle 21, un orario difficile, soprattutto per una partita molto sentita da entrambe le tifoserie; un’assurdità se si pensa che in ogni derby a Cluj almeno due cortei passano attraverso il centro della città (a volte sono anche tre), bloccando totalmente la viabilità. Ma si sa, alla Lega non importa.

Come d’abitudine dalla ripresa del campionato, esco di casa presto. Mi piace vivere l’atmosfera in queste occasioni importanti e bere qualche birra prima di arrivare allo stadio. La maggior parte dei sostenitori dell’U Cluj, quelli che hanno potuto permetterselo per lo meno, stazionano come ogni vigilia al solito bar. Mi dirigo anche io, sapendo che da lì partirà il primo troncone del corteo, che si unirà a tutti gli altri tifosi nel centro di Cluj.  Questa prima parte di corteo vede marciare verso il centro quasi tutti i gruppi della curva; verrò a sapere in seguito che gli Ultras ’19, come nella scorsa stagione, hanno fatto un corteo a parte e sono riusciti ad arrivare in Gruia (quartiere che ospita lo Stadio del CFR) senza la scorta della polizia.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Anche il troncone da me seguito, inizialmente, camminava senza polizia, marciando nelle strette strade del centro storico dall’acustica eccezionale, in cui i cori si sentivano potenti e tutto procedeva per il meglio.  A metà del percorso, verso il centro storico, viene esploso un petardo sulla strada, e lì succede ciò che non mi aspettavo: la polizia arriva da dietro con passamontagna e sirene e parte una mezza carica verso il corteo, dove vi erano anche diverse ragazze. Senza alcun criterio gli agenti cercano di portare chi si trova più vicino a loro sulla camionetta.  Il bilancio di questo primo parapiglia sarà di un solo ragazzo fermato, che, stando a quanto ho saputo, è stato però liberato prima del match.

Da quel momento la polizia è rimasta sempre al fianco del corteo. Dopo una ventina di minuti dalla partenza, finalmente, il primo troncone arriva in centro, dove ad aspettarlo c’è una grande folla colorata di bianconero con diverse bandiere e bandieroni.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Dopo un po’ d’attesa il corteo riparte con destinazione Gruia. Ci sono tantissimi tifosi, non saprei dare una cifra esatta, ma, considerando che alla fine in tribuna saranno 3500, fate voi. Molti i giornalisti che filmano il corteo; molti anche i blu ai lati che sorvegliano severamente la situazione e, nel frattempo, la città rimane totalmente paralizzata dal passaggio dei sostenitori.  La gente curiosa scatta foto dai balconi e dai pullman (fermi da 10 minuti per il passaggio del corteo) ai supporters che cantano, marciando verso lo stadio con l’entusiasmo che ti sa dare un derby.  Anche in quella maledetta salita ripida che conduce allo stadio i cori non si spengono un minuto. Inizia a cadere abbondante la pioggia su Cluj e, prima di arrivare alla coda per l’entrata, il corteo ci regala qualche torcia accesa, che in mezzo a centinaia di persone, il buio e la pioggia ha un fascino speciale.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Provo a bere una birra prima di entrare, ma i commercianti di ogni magazzino alimentare di darmela non ne vogliono proprio sapere; eppure sono ancora le sei e mezza, ci sono più di due ore da qui al calcio d’inizio, ma a quanto pare la questura è stata chiara: nessun bar in tutta Gruia può vendere alcolici dalle 12 del giorno del derby fino a fine serata. Solidarietà ai poveri commercianti!

Rimango un po’ ad assistere alla coda dei tifosi ospiti davanti ai cancelli d’ingresso, ma dopo 10 minuti, vista l’immensa quantità di acqua che mi stava colpendo e la curiosità di vedere cosa succedeva dentro il Radulescu, da dove già si sentivano i primi cori, entro.

Mancano due ore circa all’inizio del match e lo stadio, fra orario ed acquazzone, è desolatamente vuoto. Salgo un po’ in tribuna e da lì riesco a vedere l’arrivo dei sostenitori del CFR; numero buono, sicuramente nulla a che vedere a livello numerico con gli ospiti, ma mi aspettavo di peggio. Arrivano cantando e

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

scortati anch’essi dalla polizia, su una strada parallela a quella occupata dagli ospiti in attesa di entrata. Quando le due fazioni riescono a vedersi partono i primi cori avversi e i classici gesti e fischi, ma nulla di più, troppa la polizia presente a presidiare la situazione. Ho cercato di documentare la situazione con qualche foto, ma la mia macchinetta era in vena di farmi fare figure di merda: circa la metà delle foto sono infatti uscite nere con solo qualche luce visibile.

Mi sposto allora verso il lato di tribuna occupato dagli Studenti. Così, come era prevedibile, nessun ospite è entrato nel settore destinato e la tribuna occupata dai Sepcile Rosii risulterà invece essere il settore più pieno, con circa 3.500 presenti.  Esso, a fine partita, risulterà essere anche il settore più danneggiato, poiché i bagni sono stati totalmente distrutti e bruciati nel prepartita; fortunatamente, ciò non ha portato a una risposta violenta della polizia, che in una situazione del genere, con tante donne e bambini, avrebbe avuto rischi altissimi.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Finalmente arrivano le nove. Rimango molto deluso dai tifosi locali: a parte la curva che registra qualche presenza in più, gli altri settori sono quasi totalmente vuoti. La tribuna addirittura è stata lasciata quasi esclusivamente agli ospiti, un peccato dopo aver visto lo stadio pieno in occasione dell’ultima partita con la Steaua.

La partita inizia. Nel settore dei locali sciarpe, bandiere e un telo un po’ più grande raffigurante il logo; nel settore ospiti sciarpe, torce e qualche petardo, sotto gli occhi dei numerosissimi steward, oggi in giallo.

All’inizio si fanno sentire entrambe le curve. Inutile dire che per una questione di numero gli ospiti hanno sovrastato vocalmente gli ultras locali, che comunque si danno da fare con molte mani alzate e molte bandiere sventolate. Nel settore ospiti da segnalare, a inizio partita, uno striscione con su scritto: “La mentalità ci ha unito in un ideale, non lottiamo per soldi, fama o trofei”.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Gli ospiti sono in formissima: l’ottima posizione rispetto al campo aiuta la squadra, che clamorosamente, al quattordicesimo minuto, passa in vantaggio con un gol del solito Valentin Lemnaru, un attaccante che mi ricorda storie italiane, come quelle di Luca Toni e Dario Hubner, visto che sta avendo la sua migliore stagione di sempre all’età non più tenera di 29 anni.

Il settore ospiti, dopo la rete del vantaggio, diventa una vera e propria bolgia: si sogna una vittoria in un derby contro il CFR che manca addirittura da 42 anni. Ma nemmeno il tempo di godersi la rete del vantaggio che tre minuti dopo, da un calcio piazzato, il CFR pareggia. Tutto da rifare per gli ospiti. Vedo qualche faccia sconsolata fra i tifosi più grandi nella parte alta della tribuna, come per dire: dobbiamo aspettare ancora.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

A metà del primo tempo gli ospiti alzano uno striscione, il cui contenuto è riassumibile in un “Nessun tabellino potrà mai rimarginare il vantaggio che abbiamo nei vostri confronti” , con chiaro riferimento alla partita che si svolge sugli spalti ad ogni derby.   Al 35° minuto, i Sepcile Rosii cantano un unico coro con un’intensità veramente degna di nota; non ho mai capito cosa dicesse nella prima parte, ma il resto dice: “Migliaia di uomini si sentivano, i Sepcile Rosii cantavano, le torce si accendevano”, che naturalmente in Rumeno fa rima.  Poi, finalmente, arriva la fine del primo tempo.

Alla ripresa sarà la stanchezza, ma inizialmente entrambe le curve le sento molto sottotono. Gli ospiti continuano a farsi sentire, ma non con la stessa intensità di prima, che comunque ammetto che è difficile da mantenere. Poi, al sessantaduesimo, colpo di scena: punizione defilata da una trentina di metri per gli ospiti, calcia il 13 bianconero, non potentemente, ma da lì allo specchio della porta, nonostante i numerosissimi tentativi, il pallone non subisce nessuna deviazione, per poi infilarsi piano piano sul secondo palo. È gol, gli ospiti sono di nuovo in vantaggio e sognano di nuovo quella storica vittoria nel derby assente da 42 anni. La tribuna in bianconero impazzisce letteralmente.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

A questo punto i locali sentono il colpo, mentre gli ospiti prendono forza, come se non avessero mai cantato durante il giorno e, nonostante la tensione, toccano nuovamente picchi altissimi a livello vocale.

Ci sono partite, a volte, che da piccole cose si capisce che strada prenderanno, tra un palo in più, una porta stregata, un rimpallo, un portiere che nella sua vita non ha mai parato quanto in quei 90 minuti: CFRU è una di queste. E io questo l’ho capito a un quarto d’ora dalla fine, quando un CFR all’ennesimo disperato tentativo di ottenere il pareggio, colpisce il palo da colpo di testa ravvicinato, con pallone che carambola sulle spalle del portiere avversario e che piano piano si avvicina alla rete, ma con il buon Veselovsky che riesce a prenderlo prima che varcasse la linea di porta. Lì ho detto: “Ok, mi sa che stasera gli ospiti possono festeggiare”. Avevo ragione, l’Universitatea, per la prima volta dal 1972, è riuscita a battere il CFR, dopo circa una dozzina di confronti fra i due club, e lo ha fatto nel modo più bello, nello stadio dei rivali.

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

Cfr Cluj-Universitatea Cluj 1-2, Liga I Rumena 2013/14

La gioia, a fine partita, porterà i sostenitori ospiti in campo a festeggiare, abbracciando i calciatori e andando sotto il settore dei locali a mostrare la loro esultanza.

Torno a casa stanco morto, ma contento di aver assistito a una bella partita e soprattutto a un giorno che in molti non dimenticheranno mai. Verrò a sapere all’indomani che, probabilmente, cinque sostenitori dell’Universitatea per questa entrata in campo pagheranno con l’interdizione degli stadi. A loro va tutta la mia solidarietà.

Testo di Alessandro Piccioni.
Foto di Cuibus.ro e Piccioni.