Lega Pro, ore 17:30, non proprio il massimo della vita visto che siamo ad ottobre e dopo un primo pomeriggio soleggiato ed abbastanza caldo, ci si avvia ad una serata fresca ed umida, non certo il clima giusto per presentarsi allo stadio.
Il discorso è vecchio e ripetitivo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, il Porta Elisa conta pochi spettatori, malgrado un paio di squadre di calcio giovanile vadano a vivacizzare la tribuna coperta. Resta il fatto che il calcio la domenica alle 15 è un lontano ricordo, come un ricordo ancora più ingiallito sono i nostri stadi che raggiungono il tutto esaurito: a parte rari casi, siamo di fronte ad una desertificazione che andrebbe studiata ed arginata; la storiella degli ultras che allontanano le famiglie, la violenza negli stadi e la loro scomodità sono specchietti per le allodole, un verso per dare in pasto una presunta verità che è in realtà una bugia bella e buona. Crederci vuol dire omologarsi al pensiero comune, assoggettarsi ad un qualunquismo che assomiglia ad un concentrato di chiacchiere da bar.
In Curva Ovest si forma un bel gruppo centrale di ultras, che si fa notare per cori e per diverse bandiere che vengono fatte sventolare per buona parte dell’incontro; un paio di bandieroni sono pure belli esteticamente ed offrono un bel tocco di colore. Da segnalare che il resto della curva è quasi del tutto vuoto: in pratica, se togliamo pure il gruppo centrale di ultras, il settore conta solo poche decina di persone. Una prova che il discorso iniziale ha un perché: nei nostri stadi sono i settori popolari quelli più frequentati, specialmente dove è ancora possibile avere un minimo di libertà, dove si può ancora esprimere la passione senza troppi condizionamenti esterni. Non siamo più negli anni ’80 e nemmeno ha un senso fare un paragone con il passato, sta di fatto che le curve e gli ultras nostrani restano un polo di attrazione per i ragazzi giovani che hanno voglia di seguire il calcio in una determinata maniera.
Gli anconetani mettono piede nel settore ospite quando la partita ha superato già il ventesimo minuto del primo tempo. Il loro ingresso non passa certo inosservato, visto che entrano tutti compatti intonando già alcuni cori. Il tempo di appendere le pezze del gruppo alla vetrata e compattarsi dietro di esse, che cominciano a farsi sentire. Tanti cori per la città e per la squadra, qualcuno in favore degli ultras, gli anconetani offrono una bella prestazione, favoriti da una squadra che mette in chiaro le cose segnando due reti agli avversari.
Se la Curva Ovest continua con la propria performance, anche gli ospiti offrono una buona prova: cori continui, rare le pause ed ottima partecipazione. Che il clima per i padroni di casa non sia dei migliori, si capisce dal coro che accompagna la squadra negli spogliatoi all’intervallo: “Noi vogliamo gente che lotta!”.
La ripresa, complice la superiorità numerica dei padroni di casa, vede la Lucchese perennemente nella metà campo avversaria. Gli ultras rossoneri sembrano crederci e riescono a tenere alcuni cori anche diversi minuti. “Un giorno all’improvviso…” viene cantato e ripetuto svariate volte, riuscendo a coinvolgere tutta la curva.
Gli ospiti non si abbattono e continuano per la loro strada: qualche pausa ma anche tanti cori ed alla fine la soddisfazione dei tre punti conquistati. Un paio di cori contro gli ascolani sono scontati e vanno a chiudere una prova sicuramente positiva.
Valerio Poli.