Si parla di almeno dieci anni dall’ultima volta che sono stato a Brescia. Allora il Rigamonti era uno stadio di concezione tipicamente anni ’90, da qualche anno invece è stato completamente rinnovato proprio nel suo cuore, quella Curva Nord centro storico del sostegno alla Leonessa. Una gradinata in tubolari ha preso il posto del vecchio settore di cui resta lo scheletro a ricordarne i fasti.

In Curva Nord, assiepati in questa nuova gradinata dietro la porta, trova posto il gruppo “Curva Nord Brescia”, affiancato da tanti altri gruppi e sigle minori che esporranno le loro sigle alla rovescia, restando in silenzio per i primi 15 minuti. Un’ondata di daspo ha colpito il gruppo nel recente passato, a questo dunque si deve la loro protesta simbolica, anche per vicinanza con tutti quei compagni di Curva che da questi provvedimenti sono stati colpiti.

A differenza di questi, appare invece esposto nel giusto verso lo striscione “Ultras Nurnberg 1994”, dei gemellati tedeschi giunti da Norimberga per onorare questa amicizia.

Due petardi danno inizio al tifo che poi per tutta la partita risulterà continuo e con solo pochi attimi di pausa. Nemmeno lo svantaggio in campo fiacca troppo il loro sostegno che poi, al momento del pareggio, riesplode e si carica di nuova forza.

In gradinata trovano invece posto i “Brescia 1911”, che compattano i ranghi dietro lo striscione “NON MOLLARE MAI” con circa un 80/100 a partecipare e sostenere i cori, ma senza mai incrociarsi con la Curva Nord. Fra battimani, sciarpate ed un bandierone bianco azzurro anche qui il tifo è continuo. Viene inoltre esposto lo striscione “DISINFORMAZIONE: SEI PEGGIO DELLA REPRESSIONE”, probabilmente alludendo alla denigratoria campagna stampa subita dai bergamaschi, tirati in mezzo ad un’inchiesta per droga in cui non avevano alcuna responsabilità diretta.

Da Spezia arrivano circa 100 tifosi. Onestamente mi aspettavo qualcosa in più vista anche la distanza non eccessiva ed una posizione di classifica incoraggiante. Ad ogni modo, “Curva Ferrovia” e soci si compattano dietro le loro pezze, e con il rinforzo di tante bandierine coloreranno spesso e volentieri lo spazio di loro pertinenza. Del tifo canoro, vista la distanza a cui mi trovavo ed il loro numero non eclatante, difficilmente riuscivo a recepire quanto cantavano, ma oltre ogni dubbio la loro partecipazione è stata buona ed è rimasta tale fino al fischio finale.

Luigi Bisio.