Testa coda della ventisettesima giornata tra Giulianova e Sambenedettese, con i marchigiani che guidano la classifica del girone F di serie D ed il Giulianova fanalino di coda, staccato di ben quaranta punti dalla capolista.

Arrivo nella città abruzzese con discreto margine di tempo dall’inizio della partita e vedo le forze dell’ordine che si stanno organizzando per accogliere gli ultras rossoblu, che presumibilmente arriveranno in treno. Aspetto finché non arrivano con il regionale delle 13:15 proveniente da Milano e scendono in oltre un centinaio, accendendo torce e facendo cori. Ad attenderli ci sono solo un bus del Comune oltre ad un paio di camionette della polizia più un altro paio di macchine ed inoltre si alza in volo anche l’elicottero per controllare meglio la zona (in tempi di tagli alle spese, fa senso vedere tutto questo dispiegamento di forze per controllare un centinaio di persone).

Il pullman parte dalla stazione ed i marchigiani viaggiano con le porte dell’autobus rigorosamente aperte, mentre io mi appresto a raggiungere lo stadio a piedi. Lo stadio Rubens Fadini è posizionato in alto, così durante il tragitto mi fermo un po’ prima, dove c’è una piazzetta da cui si può ammirare il bellissimo panorama e non solo: infatti vedo l’autobus scortato tornare giù per riprendere il resto del gruppo arrivato in treno.

Man mano che mi avvicino sempre più allo stadio, noto come oggi le forze di pubblica sicurezza abbiano chiuso le vie di accesso che portano all’impianto e non facciano passare i veicoli. Nel frattempo anche l’elicottero dall’alto controlla sempre la situazione e che tutto si svolga tranquillamente.

Lo stadio giuliese visto da fuori è sempre bello, rimasto come 20 anni fa quando andai per la prima ed unica volta a vedere una partita, certo un po’ invecchiato dagli anni che passano e rovinato da cancellate messe per controllare meglio i tifosi.

Entro dentro il Fadini e purtroppo noto che la tribuna scoperta è inagibile ed anche la curva ospiti in ferro non può essere utilizzata, per cui gli ospiti prendono posto nel vecchio settore, una parte di tribuna scoperta: a circa 375 ammontano i biglietti venduti ).

I padroni di casa prendono posto nella curva Ovest e nella tribuna coperta, e devo dire che nonostante la squadra sia ultima in classifica è discretamente seguita quest’oggi. Spostando l’occhio più a sinistra della tribuna vedo che circa 200 tifosi rossoblu prendono posto, nella stessa tribuna occupata da locali e subito mi sorge spontanea la domanda: super controlli, camionette, strade chiuse, elicottero in volo e poi tifoserie nella stessa tribuna senza nessuna divisione? Il paradosso è che viene chiusa un’intera tribuna per inagibilità, reti divisorie non a norma (quanto sono belle quelle reti vecchio stampo che separano il pubblico dal terreno di gioco…) per poi far coabitare le diverse tifoserie insieme nella stessa tribuna. Le solite cose all’italiana e poi il bello è che il nostro Ministro vuole dare insegnamenti agli altri paesi europei, ovviamente chiudendo i settori, facendo spendere soldi alle casse già vuote delle società che poi inevitabilmente falliscono e reprimendo ogni forma di tifo. Fortunatamente non tutti i paesi seguono il triste modello cosiddetto all’italiana.

Con l’entrata delle squadre in campo, lascio cadere i brutti pensieri e mi concentro sulle tifoserie, con gli ospiti che accendono un paio di torce e sventolano bandiere e bandierine, mentre gli abruzzesi, un centinaio in curva, con un paio di pezze tenute a mano per tutta la partita, sventoleranno un paio di bandiere.

I sambenedettesi fanno tantissimi battimani e mani alzate per tutta la durata dell’ incontro ed il loro tifo è abbastanza continuo, supportato anche dagli amici tedeschi del Friburgo con tanto di stendardo attaccato alla recinzione.

I coristi, in piedi sulla balconata, dirigono benissimo il tifo aiutati da un paio di megafoni e dal tamburo che detta i tempi, così anche l’intensità corale non può che essere buona per tutto l’ arco della gara. La squadra poi passa in vantaggio dopo un paio di minuti e tutto sarà più facile.

I giuliesi nonostante l’ultimo posto in classifica cercano di onorare questa importante partita facendosi sentire e tifando discretamente. La squadra passa subito in svantaggio e questo non aiuta, invece devo dire che i giallorossi non demordono e cantano bene durante la prima frazione, seppur con qualche piccola pausa. Si fanno notare per dei bei battimani a tutto settore ed a volte sventolano le due bandiere che hanno. Qualche piccola scaramuccia verbale in tribuna al momento del gol ospite, con qualche tifoso del Giulianova tenuto a fatica dalle forze dell’ordine.

Inizia il secondo tempo ed il tifo sambenedettese è sempre splendido, continuo e lineare con tanti battimani e mani alzate ad accompagnare i cori. Anche in questa seconda parte di gara accendono delle torce ed è bello lo sventolio di bandiere, bandierine e stendardi.

I padroni di casa, in questa seconda frazione, cercano di essere ancora più continui rispetto alla prima parte di gara, aumentando l’intensità dei cori e riuscendo nell’intento di risultare più costanti. Fanno diversi battimani e tanti sono i cori per i diffidati ed in favore agli ultras, chiedendone la libertà. Sventolano più continuamente i bandieroni ed anche se in numero esiguo si fanno sentire bene e spesso.

Al fischio finale gli ospiti esultano alla grande, incamerando questi tre importanti punti in chiave promozione (ormai il distacco è considerevole, quando mancano poche giornate al termine) con i giocatori che vanno sotto al settore ad applaudirli. Stessa scena si ripete per gli ultras locali che verranno applauditi dai giocatori, ma la scena qui cambia visto che i giuliesi, ignorandoli, continueranno a tifare per se stessi. Una tifoseria che di certo non merita l’ ultimo posto in classifica.

I tutori dell’ordine faranno uscire dall’impianto prima gli ospiti e dopo circa una mezzora buona anche i locali potranno uscire dallo stesso. Dopo un giro intorno allo stadio ad ammirarne ancora una volta la struttura, anche per me è tempo di tornare a casa con la consapevolezza di aver assistito a questa bella gara in una giornata con un insolito sole caldo di inizio marzo.

Marco Gasparri.