Al Lodovichetti di Ostia va in scena una sfida dal sapore Amarcord però con compagini nuove, che sicuramente lasceranno il segno nel prossimo futuro.
Il Città di Ostia ospita il Focene Football Club, scontro al vertice per le due squadre che hanno scritto la storia recente di questo campionato di Terza Categoria Girone A.

Partita che ha il sapore del derby, tra le due squadre che rappresentano le due sponde del Tevere. Ai fini della classifica però, l’incontro ha da dire ben poco, sia per il margine creato dal Focene in questa stagione e sia per il cammino che vedrà la capolista nelle due prossime giornate affrontare le due squadre fanalino di coda del girone.

Sul piano del tifo, gli ospiti sono quasi del tutto inesistenti, mentre splendida è la cornice di pubblico per la squadra di casa, uno scenario che di questi tempi si fa fatica a trovare nel panorama minore romano. Bella la fumogenata e la coreografia ad inizio gara, composta da una trentina di bandierine equamente divise in giallo e nero, colori simboleggianti la squadra di Ostia. Durante la partita il tifo per i locali è incessante, figlio del desiderio di rivalsa nei confronti degli avversari anche se il gap di classifica nei loro confronti non è ripianabile.

In campo, dopo una fase di studio, i padroni di casa trovano il vantaggio con Ferrandu, il Focene trova il colpo del pari con Fia, paradossalmente nel miglior momento del Città di Ostia. Questo episodio scalda gli animi in tribuna, generando un piccolo alterco fra i locali e i pochissimi supporter del Focene, coinvolgendo anche i giocatori in campo. La tensione sale, ma quando il gioco riprende è ancora Fia del Focene a trovare il raddoppio a difesa schierata.

La partita nel secondo tempo vede il dominio dei lidensi padroni di casa che sbagliano di tutto, compreso un calcio di rigore e finiscono per subire la rete del conclusivo 1-3 avversario. L’unica vittoria insomma, per quanto non compensata dagli esiti del rettangolo di gioco, resta quella degli spalti.

Foto di Marta Capanni
Testo di Marco Meloni