Come ogni anno, siamo alle battute finali di questo estenuante ma bel campionato di serie C, quindi ogni partita può valere non solo i tre punti ma anche qualcosa di più in chiave promozione o salvezza. Questa domenica mi trovo a Lucca dove, alle 16:30, la compagine locale scenderà in campo contro la sorprendente Carrarese in uno dei tanti derby toscani che il girone B della terza serie mette in mostra, risultando il campionato dei campanili.

La mia prima ed unica presenza allo storico impianto “Porta Elisa” ormai fa parte di un calcio passato, risale a quasi vent’anni fa quando, nella stagione 2005/2006, la Lucchese affrontò il Foggia nell’allora campionato di serie C1 del girone B. Tornando all’attualità, la penultima giornata di campionato, ultima tra le mura amiche della squadra rossonera, la vede giocarsi le ultime flebili speranze di un posto nei play off contro una Carrarese artefice di una delle migliori stagioni recenti, costantemente in terza posizione dietro la Torres e il Cesena, dominatore assoluto di questo campionato, promosso in B già da diverse giornate.

Arrivo in pullman e i tempi ristretti vengono inoltre risucchiati da un ritardo del mezzo, ma grazie all’ottimo lavoro degli addetti ai lavori del club toscano, in meno di cinque minuti sono sul prato verde, una solerzia e una professionalità che mi piace rimarcare, in un calcio dove non sempre fotografare gli ultras viene visto di buon occhio o agevolato.

Nel settore ospiti gli ultras gialloazzurri, arrivati in treno come ai vecchi tempi, sono presenti in buon numero e sfoggiano i loro vari stendardi, riscaldando le ugole già nel prepartita. Nella curva locale invece, gli ultras entrano tutti insieme quando manca poco alle 16:30. Prima del fischio d’inizio si osserva un minuto di silenzio per ricordare Mattia Giani, calciatore ventiseienne del Castelfiorentino deceduto dopo aver accusato un malore nel corso della partita contro il Lanciotto a Campi Bisenzio: entrambe le tifoserie espongono striscioni per ricordarlo, “RIP MATTIA!” a firma Gironi Bui Lucca, mentre la Curva Nord carrarese lo saluta con un semplice “CIAO MATTIA”.

Poco prima del via, il contingente ospite mette in scena la propria coreografia composta da una bella coltre di fumogeni dietro un grande striscione con la scritta “CARICA!!!” e un mini-bandierone per i diffidati e diverse bandiere. Fra i padroni di casa, la delusione verso società e giocatori vede, come già da qualche domenica, l’astensione dal tifo per i primi venti di minuti per cui, la scena è inzialmente ad appannaggio esclusivo della tifoseria carrarina: cori accompagnati da battimani a tutto settore, bandieroni sempre al vento e un potente petardo seguito da un coro ostile verso i dirimpettai, dimostrazione di quanto siano sentiti i derby in terra toscana, anche se il vero derby comincia solo quando i lucchesi prendono a tifare, dimostrando quanto conti la componente ultras dentro uno stadio.

La partita sugli spalti dei lucchesi inizia fin da subito etichettando i carraresi che prontamente rispondono per le rime. Fra le loro fila, si nota la presenza degli olandesi di Almere, a rinnovare un’amicizia molto sentita mentre, sempre in termini di rapporti internazionali, poco dopo viene esposto lo striscione “POMPEY ARE CHAMPIONS!”, per festeggiare la vittoria della League One dei loro amici inglesi. Verso la fine del primo tempo invece, è la curva ospite il lungo e pungente striscione: “LEGAMI CHE RICORDANO IL PASSATO, MASSESI E LUCCHESI COLLABORATORI DI STATO”.

Nel secondo tempo, i rossoneri aprono la contesa con una torcia, costante il loro sventolio di bandieroni ma soprattutto elevato è l’apporto di battimani ad accompagnare cori di sostegno alla Lucchese ma anche di offesa verso gli ospiti. Dalla parte opposta, sembra che i carraresi abbiano perso un po’ della compattezza iniziale. Dopo gli striscioni “AJO MAURI, SEMPRE ULTRAS” e “CIAO HEIMO”, riprendono a tifare in maniera decisa con i bandieroni sventolati assiduamente nella parte centrale mentre, in seconda battuta, espongono un altro striscione irriverente e offensivo verso i loro dirimpettai.

Al settantatreesimo la partita si sblocca in favore degli ospiti, grazie ad un rigore realizzato da Finotto, che fa letteralmente esplodere di gioia la curva carraresem dove viene acceso un fumogeno blu. I lucchesi, nonostante lo svantaggio, non demordono e dopo una sciarpata con qualche cinta nel mezzo, portano a termine una prestazione di grande costanza, nella quale si notano alcuni cori di spalle al campo, emblematici dell’umore della tifoseria. Un paio di torce accese nella curva di casa fanno da preludio al triplice fischio che chiude la contesa.

I lucchesi, che già da qualche minuto avevano tolto le pezze, decidono di uscire senza nemmeno salutare la squadra, mentre è festa grande sotto la curva ospite, dove i giocatori si uniscono ai cori per svariati minuti. L’ebbrezza è figlia del matematico terzo posto e quindi della possibilità di cominciare i play off dalla seconda fase. Lucchese ferma a 44 punti, superata dalla Spal e raggiunta dal Sestri Levante e salvata dallo spettro playoff grazie alla sconfitta odierna della Fermana. Cala definitivamente il sipario su questo particolare derby fra due tifoserie divise e diverse in tutto, che confermano però la particolarità dell’Italia e ancor più della toscana calcistica, dove pochi chilometri riservano diversità, rivalità e un portato di storie e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, bel oltre il semplice calcio.

Marco Gasparri