Il Veneto è terra di tifoserie di spessore, toste, ruvide da affrontare. Il Veneto è terra di derby, quelli giocati con una spessa coltre di nebbia, con un freddo pungente, dove il risultato è indeciso fino all’ultima azione di gioco. Ci sono dei derby che sono veramente passati alla storia, le rivalità tra le tifoserie venete sono ormai storia nota eppure ogni partita vive di un fascino particolare, ogni volta si ripete quel rituale del quale non riesci a farne a meno.

Il Venezia va a far visita al Cittadella, in realtà sarebbe un derby ma naturalmente, pur potendolo classificare come tale in senso geografico, non è certo dei più sentiti, non fosse per altro che per la differenza numerica tra le due tifoserie. Eppure i padroni di casa ormai sono una realtà che, nel proprio piccolo, ha saputo assicurare presenze e tifo, ovviamente in proporzione a quelli che sono i numeri a disposizione.

Ovvio quindi che oggi i confronti numerici giochino tutti a favore dei veneziani, tifoseria ormai navigata che organizza la trasferta principalmente con mezzi propri, avendo cura di arrivare a destinazione con un discreto margine d’anticipo. Quando si muove un certo numero di persone, specialmente con auto e pullmini, è facile capitare in file chilometriche e difficoltà nel parcheggiare. A questo aggiungiamo la solita ed estenuante trafila tra prefiltraggi, tornelli e perquisizioni varie, ed ecco che i minuti volano e l’inizio delle ostilità si avvicina a lunghe falcate con il rischio di trovarsi ancora alle prese con qualche steward o poliziotto zelante nelle fasi di controllo.

Gli ospiti non deludono, la trasferta è aperta pure ai non tesserati perciò la tifoseria assalta il settore ospite del Tombolato attaccando ben in evidenza lo striscione “Veneziamestre 1987”, contornato da qualche pezza arancio-nero-verde. Tra di queste spicca cromaticamente quella blu dei gemellati di San Donà, altra tifoseria cosiddetta “minore” ma che ha saputo ritagliarsi un proprio spazio, specialmente negli anni della serie C.

Torce, bandiere, una bella sciarpata, gli ospiti dimostrano tutto il loro spessore e lo fanno alla grande, favoriti da un settore che esalta il tifo. Compatti e calorosi cercano di coinvolgere tutti i presenti nel sostegno alla squadra, in diversi momenti dell’incontro ciò riesce senza problemi, ma complessivamente il tifo non cala praticamente mai d’intensità.

Sull’altro versante i padroni di casa si fanno vedere per le numerose bandierine sventolate, poi il sostegno si concentra su voce e battimani con dei picchi notevoli al momento delle due segnature. Sul campo, infatti, il Cittadella riesce ad aver la meglio sulla truppa di mister Pippo Inzaghi, che subisce una battuta d’arresto non particolarmente preoccupante: il torneo è ancora lungo e la vetta è vicina, sognare non costa nulla.

Marcello Casarotti