La sosta delle nazionali blocca i campionati maggiori ed è proprio in questi weekend che ci si rende sempre più conto di quanto siano belle e interessanti da seguire le leghe dilettantistiche.

In questa domenica fredda a Colleferro si respira aria di alta classifica: la squadra del piccolo comune laziale viene da un buon trend di partite che l’ha portata al terzo posto in classifica. Proprio tra le mura amiche ha costruito il proprio cammino vincendo tutte le partite giocate al Caslini. Un percorso importante, corroborato anche dall’aiuto dei propri tifosi, che seppur in numero esiguo hanno sempre cercato di aiutare la squadra. I ragazzi della Brigata 34 non hanno mai mollato i propri giocatori anche quando davanti loro hanno trovato tifoserie più numerose ed esperte.

Il calendario li mette al cospetto del Roccasecca TST, squadra dell’omonimo comune in provincia di Frosinone, tornata in Eccellenza quest’anno, che ha iniziato con non poche fatiche la stagione e arriva nella Valle del Sacco in cerca della svolta. Il principale gruppo ultras è la Brigata, che negli ultimi anni ha lavorato sodo per rendere quella biancazzurra una buona tifoseria nel basso Lazio, con ottimi numeri al seguito. Malgrado gli incidenti dello scorso anno con i ceccanesi siano costati diverse diffide e quindi importanti defezioni, i ragazzi non hanno smesso di seguire la squadra.

Durante il riscaldamento i tifosi di casa iniziano già a incitare i rossoneri, con l’intento di caricarli per ottenere una vittoria che sarebbe importantissima. Dei roccaseccani non c’è traccia e non ce ne sarà fino al 25esimo del primo tempo, minuto in cui inizierà la loro partita sugli spalti. Fino a quel momento i tifosi colleferrini la fanno da padroni, pur essendo appena otto ragazzi poco più che adolescenti. Tamburo e cori a rispondere, il tutto – accompagnato dalla cattiveria necessaria – fa far loro una bella figura. Sarà così fino alla fine.

Come detto al minuto 25 entrano i tifosi ospiti, una ventina di ragazzi che appendono le pezze, iniziano a sventolare le bandiere e a cantare facendo un buon tifo per i restanti 20 minuti del primo tempo. La prima metà di gara termina 0-0. A inizio ripresa il settore ospiti è vuoto, come ormai da consuetudine per tante tifoserie italiane: lasciare sguarniti gli spalti per diversi minuti della ripresa in favore del bar. Personalmente mi trovo ad essere abbastanza critico a riguardo, specialmente in un’occasione come questa in cui già nel primo tempo si è iniziato a sostenere la squadra dal 25esimo minuto (sicuramente non per loro volontà, ci mancherebbe). La mia è una critica che va comunque oltre questa singola partita, essendo, come detto, una pratica ormai diffusa in ogni serie e latitudine.

Nel frattempo il Colleferro passa anche in vantaggio, mandando in delirio i tifosi di casa. Dopo la “pausa lunga” i tifosi biancazzurri riprendono a cantare, anche se con diverse interruzioni, ma a scuoterli c’è il gol del pari realizzato dalla loro squadra. Dopo pochi minuti Il Roccasecca perviene anche al raddoppio, passando così in vantaggio. Per gli ultras ciociari è una vera e propria sveglia, da lì fino al novantesimo sosterranno i propri giocatori a gran voce.

Il Colleferro ci prova fino alla fine ma non riesce a riagguantare i pari e per la prima volta viene sconfitto tra le mura amiche. Per il Roccasecca è una vittoria fondamentale, muove la classifica e si allontana dalla zona rossa. Bello al termine della gara l’abbraccio tra giocatori e tifosi ospiti: la squadra rimane per diversi minuti sotto il settore, intonando insieme a loro i cori.

Come detto in precedenza avrebbero potuto fare di più i tifosi ospiti – considerate anche le loro potenzialità e quanto fatto vedere negli ultimi anni – che tra ritardi e interruzioni hanno tifato per la metà del match, seppur quando lo hanno fatto sia stato davvero un bel tifo. Bene invece i sostenitori di casa, che si confermano un gruppo coeso nonostante numeri tutt’altro che invidiabili.

Marco Meloni