L’atmosfera che si respira allo stadio “Nino Ciccione” di Imperia, da alcune giornate a questa parte, è piuttosto surreale. La curva di casa è desolatamente vuota, mentre all’ingresso è schierato un ingente numero di agenti delle forze dell’ordine, forse troppi per una partita di Eccellenza dove, per altro, non è prevista assolutamente la presenza di una tifoseria ospite.

La prassi consolidata, però, pare essere ormai questa e gli Ultras dell’Imperia, sotto costante osservazione e ormai nell’occhio del ciclone, decimati e falcidiati dai numerosi provvedimenti restrittivi piovuti sulle loro teste, hanno deciso di disertare la propria curva. Una scelta assunta silenziosamente, senza particolari proclami, senza comunicati di accusa o di rivendicazione per una scelta dolorosa ed estrema come questa.

I pochi “superstiti”, in pratica, accedono all’interno dello stadio alla spicciolata, evitando di dare nell’occhio, senza indossare sciarpe o elementi distintivi, per poi radunarsi nella parte alta della tribuna, seguendo la partita in piedi. Nessun coro, nessun sostegno vocale. Una decisione presa a malincuore, causata anche da una serie di episodi che li ha, sostanzialmente, costretti a percorrere la strada dell’anonimato.

L’ultimo di questi episodi si è verificato nel corso della recente trasferta in quel di Ventimiglia, dove una delegazione composta da sei Ultras dell’Imperia, al seguito della squadra nerazzurra, si è vista rifiutare la possibilità di acquistare un regolare biglietto per accedere all’interno della tribuna dello stadio per assistere alla partita, insieme agli appassionati locali e ai tifosi “normali” dell’Imperia, in quanto identificati, dalle forze dell’ordine, come Ultras.

Senza dimenticare quando, ad esempio, in occasione della partita casalinga contro la capolista Finale Ligure, gli agenti preposti alla sicurezza hanno costretto i tifosi dell’Imperia presenti a rimanere all’interno dello stadio, per oltre venti minuti dopo il triplice fischio, in attesa che la tifoseria ospite lasciasse l’impianto sportivo.

Situazioni davvero assurde e paradossali, che fanno ben comprendere, quindi, i motivi che hanno spinto gli Ultras nerazzurri a compiere determinate scelte. Anche oggi, quindi, la parte calda del tifo nerazzurro continua la propria, silenziosa, protesta contro la repressione perpetrata nei loro confronti, e dopo l’inizio del secondo tempo, decide comunque di affiggere una pezza con la scritta “Ultras Imperia” nella zona in basso a destra della tribuna centrale, per testimoniare comunque la propria presenza, a prescindere.

Sotto l’occhio vigile dei numerosi agenti delle forze dell’ordine, ripartiti, piuttosto uniformemente, tra carabinieri, polizia, digos e vigili urbani, e che, anche a detta di alcuni organi di informazione locale, “ormai da mesi, presidiano lo stadio come se fosse un carcere di massima sicurezza”, prende dunque il via, domenica 20 Marzo 2016, la partita tra la compagine di casa ed il Rapallo.

Sul campo i nerazzurri hanno sicuramente vita facile, a differenza dei tifosi, contro la penultima in classifica del campionato. Il risultato finale è, infatti, 2 a 0 per l’Imperia. Ora, dopo le festività di Pasqua, ci sarà il tanto atteso derby a Sanremo (il terzo della stagione), e visto anche il divieto di trasferta, condito da numerose polemiche, nella partita di andata, i tifosi, e non solo loro, attendono chissà quali ennesime, drastiche, determinazioni verranno vagliate e stabilite da parte degli organi preposti per questa sfida.

Daniele Caroleo.