I mass media hanno fatto in questi anni un lavoro straordinario, inculcando nella testa delle persone l’idea che l’Ultras rappresenta la parte “marcia” della società, ma di certo non stiamo scoprendo qualcosa di nuovo. Dimostrazione attuale è quella che abbiamo avuto qui a L’Aquila dove sui social network si è ingigantito e montato un episodio, avvenuto nella nostra curva Mercoledi 18 Marzo 2015 in occasione di una gara casalinga dell’Aquila calcio, solo “per sentito dire” . Per ciò che è accaduto siamo stati etichettati come delinquenti e violenti da eliminare a tutti i costi, dimenticando molto velocemente ciò che questo gruppo ha fatto e sta facendo nel sociale per questa città e statene certi, continuerà a fare. Purtroppo Facebook è uno sfogatoio che da voce a tutti, anche a chi, voce su certi temi non ne ha e nel caso specifico, qui a L’Aquila, si è rivelato l’arma in più per la questura. Molte persone hanno sostituito e confuso la vita reale con quella virtuale, preferendo scrivere su una tastiera e sui social network senza sapere cosa fosse realmente accaduto, rimanendo immersi nel loro mondo ottuso. Nei nostri confronti c’è stato un tiro al bersaglio che avrà il solo effetto di far DIFFIDARE delle persone, gente che ha dato e sta dando tanto, che ha fatto mille sacrifici per questa curva e per la nostra città, che non ha scelto questo stile di vita come un diversivo o come un estemporaneo momento di gloria personale, che non ha scelto il momento o l’occasione adatta per esserci, perché c’è stata e ci sarà sempre a differenza dei perbenisti e ipocriti senza valore del mondo virtuale. Saranno diffide importanti e tutta la curva ne pagherà le conseguenze. Per questo a tutti i complici di questo gioco al massacro e a tutto l’ambiente vogliamo dare un segnale e far capire cosa è il calcio senza Ultras e che cosa è una partita giocata nel silenzio e davanti a pochi intimi. Da mercoledì 25 Marzo 2015 e per le restanti 3 gare casalinghe di campionato rimarremo fuori lo stadio, lasciando la curva senza tifo, colore e bandiere come la meritano quei piccoli “uomini” che ci hanno pugnalato alle spalle, provocando diffide e fornendo un assist ai nostri “controllori”. In trasferta continueremo a viaggiare e a rappresentare la nostra città in giro per l’Italia sostenendo L’Aquila calcio 1927 come abbiamo sempre fatto. NOI SEMPRE A TESTA ALTA…RINGRAZIAMO CHI CI VUOLE MALE PERCHÉ È SOPRATTUTTO PER LORO CHE CONTINUEREMO AD ESISTERE!
Red Blue Eagles L’Aquila 1978