Con l’inizio del campionato anche in gradinata ci sono state novità.
A partire dalla nascita dei Tradizionalmente Modena gruppo che già da un paio di anni si ritrovava in gradinata nel settore A e che ha voluto identificarsi dietro un nuovo striscione.
Purtroppo di novità ne avevano anche la società Modena F.C e la Questura di Modena..la prima ,nonostante i distinti laterali siano andati esauriti durante la campagna abbonamenti,ha deciso di continuare nella scellerata scelta dell’anno scorso tenendo chiusi i settori popolari della gradinata scoperta.
Di fatto questo ha comportato che chi non era abbonato si è trovato obbligato ad acquistare il biglietto di Poltronissima ad un costo ovviamente maggiore.
Immediatamente è partita la protesta con striscioni al Braglia e allo Zelocchi e mediante una richiesta al Modena F.C di riapertura di un settore di gradinata scoperta per permettere a TUTTI di poter andare allo stadio ad un prezzo popolare.
Probabilmente non si era fatto i conti con la Digos modenese che ha preteso l’allontanamento dei ragazzi del Tradizionalmente e Gruppo Gradinata dal settore A confinandoli nel settore M per presunti motivi di sicurezza minacciando Daspo e provvedimenti restrittivi.
Ad aggravare la situazione il settore M di gradinata scoperta non è ufficialmente stato aperto,quindi non si possono fare ne biglietti ne abbonamenti.
In poche parole si tratta di una semplice deportazione dei tifosi organizzati un settore gabbia controllato.
Riteniamo questo comportamento inaccettabile e irrispettoso nei confronti dei tifosi geminiani,non si capisce come mai in tanti stadi italiani ci siano gruppi organizzati nelle gradinate senza questo accanimento repressivo della Digos, ma soprattutto non capiamo l’atteggiamento tiepido e speculativo della società Modena F.C .
Una società che parla di un calcio senza barriere tra campo e spalti ma che avvalla, lavandosene le mani,questo atteggiamento oppressivo nei confronti dei loro stessi tifosi. Sicuramente non accetteremo passivamente queste imposizioni assurde e ci faremo sentire.