Che il calcio inglese sia seguito ed apprezzato, in Italia, non è un segreto per nessuno. Così come, ormai, anche nello Stivale si stanno diffondendo veri club di tifosi delle squadre d’oltremanica, che guardano al Paese di sua maestà, calcisticamente parlando, come ad un punto di riferimento.
E, parlando di Londra, tanti sono i club che emergono alla mente del tifoso comune; ma può sorprendere come uno dei club meno conosciuti all’estero tra quelli della Capitale, il Brentford, abbia un proprio gruppo, appena nato, di appassionati italiani, gli “Italian Bees” (“Bee” in italiano vuol dire “ape”, il simbolo della squadra). Il discorso è reso ancora più accattivante se si pensa che il piccolo Brentford è neopromosso in Championship (la Serie B inglese) e che il club è gestito dal Bees United, un trust di tifosi ben organizzato, come i risultati sul campo ed i progetti per il futuro dimostrano.
Grazie ad uno dei responsabili degli Italian Bees, Simone, cogliamo l’occasione per una bella chiacchierata fatta di Brentford, calcio inglese, ma anche trust, “Safe standings” e sicurezza negli stadi. Nell’ultima parte dell’intervista troverete tutti i link per conoscere meglio gli “Italian Bees” e la piccola, ma combattiva, squadra londinese.
1) Ciao Simone, intanto grazie per questa intervista. Partiamo da una domanda di rito: essendo Londra una città abbinata a tante squadre, molte delle quali con un curriculum vincente, come è nata questa passione, dall’Italia, per il Brentford?
Grazie a voi per averci contattato.
Ho conosciuto il Brentford per caso. Sono un amante del calcio in generale, in special modo quello Inglese. Ho letto questo nome che mi ha ispirato simpatia. Sono andato per caso a leggere la sua storia… ed è stato un colpo di fulmine! Più mi informavo, guardavo immagini e più me ne appassionavo; ma da subito ho capito che era “quella giusta”.
2) Qual è stato il miglior piazzamento nella storia dei “Bees”?
Dovrebbe essere il quinto posto in Premier League (ai tempi in cui si chiamava “Football League Divisione One”) nella stagione 1935/36. Fu un’annata incredibile perché il Brentford si classificò primo fra le squadre di Londra.
3) Nonostante la forte concorrenza di tante squadre, il “Griffin Park” sembra aver registrato, negli ultimi anni, delle buone presenze. Sapete qual è la media spettatori? I tifosi provengono tutti dall’omonimo sobborgo di Londra Ovest oppure anche da altre parti della capitale o dell’Inghilterra più in generale?
Nel campionato di League One 2013/14 la media spettatori è stata di 7.715. Una buona media, considerato che la capienza massima è di 12.763. Nella stagione 2012/13 ci siamo attestati sulla cifra di 6.302, mentre nel 2011/12 è stata 5.643.
Diciamo che la maggior parte dei tifosi sono di Brentford e dintorni (Londra compresa). Però ci sono anche alcuni piccoli gruppi di tifosi dall’estero (Germania, Olanda, Irlanda, Norvegia, Svezia e noi.
4) Anche se molto meno pubblicizzato del vicino Wimbledon, il Brentford è un club appartenente ai tifosi, gestito dal Trust “Bees United”. Come spiegheresti, ad un Italiano ignaro della materia, il funzionamento della gestione del club tramite questo trust? Qual è la differenza principale che intercorre tra un club ad azionariato popolare ed uno a partecipazione interamente privata?
Il Bees United (BU) è un’associazione dove un gruppo di tifosi, attraverso un organo di controllo, vigila sull’andamento e la gestione della società. Chiunque può iscriversi (versando una piccola quota annuale). Il privato gestisce come più gli piace e spesso è il proprietario ad avere l’ultima parola. Qui è un organo, quindi più persone insieme ai dirigenti preposti, che prende le decisioni. L’essere iscritto non ti dà in automatico la possibilità di gestire la società. Ma comunque di esporre idee, di proporre iniziative e, se eletto dai soci stessi, di entrare a far parte dell’organo di controllo.
5) La gestione del club da parte del “Bees United” ha, secondo te, migliorato l’atmosfera del “Griffin Park”? Sotto quale aspetto, a tuo modo di vedere le cose, si sente di più la presenza del Trust?
L’ha certamente migliorata. I tifosi si sentono ancora più parte integrante del Club. Ci si sente tutti un’unica famiglia; nel bene e nel male, ma sempre una famiglia!
Il Trust agisce in modo da dare un futuro alla squadra. Questo permette di lavorare comunque in tranquillità.
6) Quest’anno i Bees giocheranno in Championship, la Serie B inglese. Quali sono le aspettative del club e dei tifosi? Essendo il club ad azionariato popolare, come vengono reperite le risorse finanziarie per un campionato così importante?
Siamo tutti realisti. Club e tifosi si rendono conto che la Championship è un campionato difficilissimo (il quinto per numero di spettatori in Europa). La speranza è una salvezza. La società sta lavorando all’insegna della continuità e delle reali capacità della squadra. L’obiettivo è avere una società autofinanziabile perché come prima cosa, (ed i tifosi lo sanno ), c’è l’incolumità finanziaria del Club.
Le risorse vengono reperite come tutte le altre società. L’importante è contenere i costi in maniera ragionata.
7) In Inghilterra ormai sono a decine i club che funzionano prevalentemente ad azionariato popolare. È esatto affermare che è stata instaurata una cultura del Trust e della gestione diretta dei tifosi? Come mai, secondo te, in Italia non si riesce, almeno a livello di grandi club, ad affermare questo modello?
In parte è esatto. I tifosi non vogliono gestire il club ma salvarlo ed aiutarlo. In Italia il tifoso guarda al risultato e poi alla salute del club. Nessun tifoso vorrebbe vedere il proprio club in una situazione dove serva il trust ma, se succede, è il primo a farne parte per aiutarlo.
I trust servono per gestire il club e fare le scelte aziendali migliori.
8) Siete mai andati, come club, a qualche partita del Brentford?
Sfortunatamente ancora no. Siamo nati da pochissimo. Sono andati solo alcuni nostri componenti, privatamente. Ma mi sto attrezzando per andarci in questa stagione.
9) Il Brentford è uno dei club in prima linea nella “Safe Standing Campaign”, ovvero la campagna per reinserire i posti in piedi negli stadi inglesi. La ritieni giusta? A che punto è la campagna, e come viene recepita dall’opinione pubblica inglese?
In Inghilterra ne sono contenti. Ogni persona manterrà comunque il proprio posto. Con la sola differenza che invece di stare seduti si potrà stare in piedi. A me personalmente piace vedere seduto la partita, ma è una cosa personale, e non escludo che possa provare a vederne una in piedi (come si fa quando si va a vedere gli amici nei campetti di periferia).
10) Un’altra campagna inglese rivolta ai tifosi è la “Away Fans Matter”, che si occupa di migliorare ogni aspetto concernente i tifosi in trasferta, dal prezzo dei biglietti, all’abbattimento dei costi dei viaggi, passando per il miglioramento del servizio di sicurezza. Siete a conoscenza di tale campagna? Come si pone il Brentford verso essa?
Il Brentford già da anni si attrezza per organizzare i viaggi in trasferta attraverso pullman o altri mezzi (vedi il viaggio in battello per andare a vedere la partita contro il Leyton). I viaggi organizzati permettono maggior sicurezza per tutti.
11) Secondo una tua opinione personale, in Inghilterra c’è più sensibilità verso le esigenze e le tematiche dei tifosi.
In Inghilterra c’è principalmente rispetto reciproco tra club e tifosi.
12) Da questa stagione, grazie agli “Italian Bees”, anche il piccolo Brentford ha i suoi tifosi nello Stivale. Quanti associati e simpatizzanti siete? Dovendovi fare uno spot, qual è il motivo per cui, un Italiano, dovrebbe tifare la squadra biancorossa?
Per ora siamo una quindicina. Ma contiamo di aumentare presto, in fin dei conti siamo neonati. Perché dovrebbero tifare Brentford? Perché non dovrebbero, semmai? Basta la storia per amarla, o almeno con me è successo così.
13) Le aspettative per la prossima stagione, a livello di club, quali sono? Prevedete di andare anche in qualche trasferta? Finita l’era dei voli low-cost a prezzi stracciati, qual è il costo medio di un fine settimana al seguito della vostra squadra?
La salvezza naturalmente. Diciamo che facendo due conti, se ci si muove in tempo per l’aereo, si può avere un costo intorno ai 200/300 euro per 2/3 giorni.
14) Nonostante il fascino del “Griffin Park”, il Brentford sembra essere destinato a cambiare casa, con la costruzione del nuovo “Lionel Road”, che dovrebbe riqualificare un’area piuttosto degradata. Ci puoi parlare del progetto? Qual è la tua opinione sul nuovo stadio?
Il nuovo stadio è molto bello e grande, forse troppo; però il progetto è stato fatto con lungimiranza e non guardando il tifo di adesso. I 20.000 posti possono aiutare ad accrescere sempre di più gli appassionati sugli spalti, compresi i turisti di Londra, anche solo per vedere una partita di calcio inglese e quindi appassionarsi. Inoltre, il nuovo stadio permetterà di riqualificare un’importante zona attraverso costruzione di palazzi ed uffici. Non posso non vederlo con entusiasmo, anche se la lacrima scende pensando al Griffin Park.
15) Londra è la capitale dei derby, non contandosi neanche le tante sfide stracittadine. Come si colloca il Brentford nello scacchiere delle amicizie e delle rivalità lungo il Tamigi?
Se parli con un vero tifoso del Brentford e gli parli di derby, ti risponderà una sola squadra: il Fulham. Anche se QPR e Chelsea hanno il loro fascino.
16) Com’è gestito, dal club, il servizio d’ordine, e quali sono i rapporti tra il club e le forze di sicurezza?
La società ha un gruppo di steward che controllano sia l’ingresso che l’esterno della struttura. Il rapporto è di reciproca collaborazione e rispetto.
17) Si prevede, con la partecipazione in Championship, un aumento dei tifosi? Quanti abbonamenti ha venduto fino ad ora il Brentford? Col nuovo campionato sono aumentati i prezzi?
Sicuramente un aumento dei tifosi ci sarà e già si è visto attraverso l’aumento considerevole degli abbonati (praticamente metà stadio sarà abbonato). Sì, i prezzi sono aumentati, ma di poche sterline (riferendomi, però, solo a partite contro grandi squadre come Leeds Cardiff e Fulham). La cifra precisa degli abbonati finora non te lo so dire. Ma siamo oltre le 5.000 tessere.
18) La presenza delle televisioni è piuttosto invadente in Inghilterra, anche nei campionati minori, ma nonostante ciò gli stadi registrano ottimi numeri. Come mai, secondo te, il tifoso inglese continua a riempire gli stadi, nonostante i prezzi spesso troppo onerosi, soprattutto in Premier League?
Perché una partita di calcio inglese è uno spettacolo, non una semplice partita. Ci può andare tranquillamente con la famiglia intera. I tifosi avversari si siedono e guardano la partita, non guardano chi hanno di fianco. In Championship il campionato non è così appetibile a livello televisivo. Su Sky (l’emittente che detiene i diritti) si possono vedere solamente 2-3 partite. Di fatti, per vedere il Brentford in Tv, si dovrà aspettare l’anticipo di venerdì sera contro il Fulham a novembre.
19) Si sono mai registrati, negli ultimi anni, incidenti alle partite dei Bees? Se sì, in che occasioni?
Se non ricordo male, l’unico arresto al Griffin Park la scorsa stagione è stato fatto in pre-season contro il Celtic. Ma è successo al di fuori dello stadio e per ubriachezza di un tifoso. Nel corso del campionato mi sembra ci sia stato nessun arresto. Avevo visto una classifica a proposito, ma non la trovo più.
20) L’Inghilterra è patria di un ottimo campionato, ma anche di una Coppa nazionale, la FA Cup, che forse è la più affascinante a livello di calcio mondiale. Avete mai visto una partita di FA Cup? Ci sono state sfide indimenticabili con squadre di blasone, magari proprio di Londra?
Non ho mai visto una partita di FA Cup dal vivo. C’è un ricordo bellissimo e recente in FA Cup: due stagioni fa bloccammo il grande Chelsea in casa con un bellissimo 2-2. E Torres pareggiò solo all’88°. Partita storica, indimenticabile. In internet si trovano le immagini.
21) Qual’è la partita di questo campionato che non vorresti mai perdere?
Brentford – Fulham
22) Spazio finale, infine, per qualche vostro pensiero.
Non è facile essere tifoso di una squadra di un’altra nazione. Solo l’amore e la passione ti permettono di seguirla. E faccio i complimenti a tutti i tifosi italiani di squadre britanniche per l’amore e la dedizione che ci mettono.
Aggiungo anche che chi volesse saperne di più su di noi, ma soprattutto sul Brentford ci può trovare qui:
Blog: brentfordfcitalianbees.blogspot.it
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E-mail: BrentfordItalianBees@Libero.it
Infine un ringraziamento a voi per lo spazio che ci avete concesso!
Grazie mille della disponibilità ed in bocca al lupo a voi come club ed alla vostra squadra.
Stefano Severi.