In una domenica di fine estate, il pallone torna a rotolare sul prato verde dello Stadio Zini di Cremona. La Cremonese fa il suo esordio in casa sfidando l’Avellino. Il match è sentissimo da parte dei tifosi di casa: già nelle prime ore del pomeriggio cominciano a preparare il vestito elegante da far indossare alla Curva. Sui social girano già le prime foto di quella che sarà la coreografia e l’invito a tutti di presentarsi qualche ora prima dell’inizio della partita previsto per le 20.30. Poco dopo le 19 vengono aperti i cancelli e la curva, come gli altri settori, cominciano a riempirsi.
Gli avellinesi arrivano a scaglioni: sono tanti e stracolmi di bandieroni che sventoleranno ininterrottamente durante tutta la partita. A ridosso del fischio d’inizio comincia a riscaldarsi l’atmosfera: i cremonesi si preparano a dar inizio alla coreografia che darà il benvenuto alla Serie B e ad inaugurare uno Zini messo a nuovo, mentre gli avellinesi appendono il loro striscione “Avellino” scritto in bianco a caratteri cubitali su sfondo verde contornato da tanti bandieroni.
Le squadre entrano in campo e si succedono un’infinità di emozioni: dalla Curva Sud Erminio Favalli, al grido “Forza Cremona”  si innalza  un copricurva grigiorosso accompagnato dal suono dei tamburi che scandisce il ritmo. L’impatto sonoro e visivo è imponente: ecco il benvenuto di Cremona alla Serie B.
Ma non è finita qui: i ragazzi della Sud hanno in serbo un’altra coreografia. Ed ecco infatti che, sceso il copricurva, si alzano diversi mini striscioni con la scritta “Cremona” su sfondo grigiorosso seguiti dall’accensione di diverse torce e fumogeni e dall’esposizione di uno striscione che recita: “Nel nome di Cremona”. Anche qui l’impatto sonoro e visivi sono impressionanti. È dall’ultima partita – a Cremona se la ricorderanno per anni quella data: 6 maggio 2017, il ritorno in Serie B dopo anni di inferno in Lega Pro – che non si vedeva un tifo così.
Dall’altra parte gli Avellinesi salutano la propria squadra sventolando i grossi bandieroni e intonando cori a ritmo di tamburi. Gli irpini canteranno molto ma quest’oggi troveranno uno stadio in gran spolvero che ne limiterà l’impatto.
La Cremonese, sostenuta da un tifo incredibile, comincia il match carica. Dopo una manciata di occasioni arriva il vantaggio grigiorosso con Croce, che semina il panico nell’area avellinese e costringe Rizzato all’autogol. La Curva Sud grida di gioia come l’intero stadio, ma la gioia dura poco: palla a centrocampo, contropiede Avellino e pareggio di Morosini con un tiro imprendibile dalla distanza. I giocatori irpini corrono a festeggiare sotto il settore ospiti, mentre quelli grigiorossi vengono rincuorati e sostenuti a gran voce dai propri sostenitori. Ed ecco che arriva il 2-1 grazie all’ex della partita Mokulu.
Nella ripresa i cremonesi espongono uno striscione di rispetto e ringraziamento verso i tifosi avellinesi. Vi chiederete perché? Tutto nasce nel 1984, quando gli irpini manifestarono solidarietà nei confronti dei grigiorossi dopo l’assassinio di Marco Foghessi al termine di Milan-Cremonese. Dopo di che il tifo di casa proseguirà senza smettere un attimo, condotto a ritmo di tamburo e a caricare la propria squadra.
Nel finale un gol annullato all’Avellino per fallo sul portiere e il magnifico gol di Castrovilli che fissa il punteggio sul 3-1 e regala i primi 3 punti di questa Serie B ai grigiorossi.
Edoardo Lanzi.