Oltre diciassettemila persone hanno assistito sabato sera alla partita amichevole tra l’Atletico Madrid ed il Crotone, in quel di Cosenza. Per i tifosi della squadra calabrese, neo promossa in Serie A, la sfida contro i vicecampioni d’Europa era una di quelle partite storiche, da non perdere assolutamente. Di conseguenza, vista anche l’esigua distanza tra le due città (un centinaio di chilometri separano i due capoluoghi), i sostenitori dello squalo hanno colto l’occasione e si sono riversati in massa nello Stadio San Vito-Marulla di Cosenza.
Gli Ultras della Curva Sud del Crotone hanno riempito, in ogni ordine di posto, la Curva Sud Bergamini dell’impianto sportivo cosentino. In queste ultime settimane gli appassionati sostenitori rossoblu stanno vivendo, purtroppo, dei momenti di sconforto e di apprensione visto che l’inizio del primo, storico, campionato di Serie A del Crotone è ormai imminente e la questione stadio, per i pitagorici, non è ancora risolta. Il timore di dover assistere alle prime partite casalinghe della squadra del Crotone allo stadio Adriatico di Pescara si sta materializzando, con il passare dei giorni, sempre di più. Gli Ultras crotonesi hanno individuato nelle istituzioni locali la causa di questa assurda e per certi versi paradossale situazione. Sopratutto nella Soprintendenza per i beni Archeologici e, quindi, nella Regione Calabria, colpevole di aver abbandonato, anche in questa occasione, la città di Crotone.
E i tifosi della Curva Sud non fanno di certo fatica a ricordare tutte le volte che la propria città è stata, di fatto, bistrattata e maltrattata da chi di dovere. La problematica stadio, infatti, è soltanto l’ultima di una serie enorme di problematiche che affliggono da anni il territorio crotonese, ma che nessuno, nonostante le numerose promesse, hai mai tentato effettivamente di risolvere. Basti pensare alla quasi totale assenza di infrastrutture e di vie di comunicazione, che possano essere considerate come tali, e che hanno praticamente tagliato fuori dal resto d’Italia il capoluogo calabrese.
Ed ecco quindi che gli Ultras della Curva Sud del Crotone hanno deciso di sfruttare un palcoscenico importante, come un’amichevole di lusso contro una delle tre squadre più forti della Spagna, per evidenziare e dare ulteriore risalto alle istanze e alle rivendicazioni di un territorio sostanzialmente abbandonato a se stesso. Ad inizio partita, infatti, gli Ultras rossoblu hanno esposto un enorme e sicuramente eloquente striscione riportante la scritta: “STATALE 106, FERROVIA JONICA, PORTO, AEREOPORTO SANT’ANNA E STADIO EZIO SCIDA. CROTONE CON LA SUA STORIA E LA SUA GENTE BISTRATTATA DA UNA REGIONE SEMPRE PIU’ INCAPACE E INDIFFERENTE. CURVA SUD CROTONE”.
Uno striscione che però, evidentemente, non è stato gradito da chi di dovere, visto anche l’intervento degli steward in servizio all’interno dello stadio cosentino teso a farlo abbassare e che ha scatenato, di fatto, le conseguenti e vibranti contestazioni e proteste della tifoseria rossoblu.
Il messaggio, comunque, è sicuramente giunto a destinazione, così come quelli riportati su altri due striscioni, esposti nel corso della partita. Il primo, anch’esso piuttosto polemico nei confronti delle istituzioni locali, riportava testualmente la scritta: “QUATTRO SPICCIOLI PER UNO STADIO DA SMONTARE, GRAZIE REGIONE PER LE ATTENZIONI CHE CI SAI REGALARE. CURVA SUD CROTONE”.
L’altro invece era indirizzato direttamente alla Soprintendenza Archeologica, con la scritta: “ALTRO CHE VALORIZZARE E TUTELARE, SOPRINTENDENZA MODELLO DI SVILUPPO CLIENTELARE. CURVA SUD CROTONE”.
Ora, ovviamente, la palla passa nuovamente ai responsabili di tutta questa serie di annose situazioni ben evidenziate dalla tifoseria crotonese, che dovranno dimostrare, una volta per tutte, l’impegno e le attenzioni concrete nei confronti di questo territorio. La prima occasione, quella più impellente al momento, sarà sicuramente la questione dello stadio Ezio Scida, visti anche i tempi sostanzialmente brevissimi. Ma, come giustamente ricordato dall’appassionata tifoseria crotonese, non ci si potrà fermare solo e unicamente a questo.
Daniele Caroleo.