Avevamo dato notizia stamattina di un provvedimento a carico di alcuni tifosi romanisti ribattezzato dalla fonte presa in esame come “Domiciliari giornalieri”. Cercando di approfondire la questione, consultando altre fonti, compreso avvocati, è emerso che sarebbe scorretto parlare di abuso tout court. Certamente nelle modalità di erogazione del provvedimento, il giudice ha scelto la via più afflittiva possibile. Nella fattispecie si tratta di un obbligo di dimora e giuridicamente obbligo di dimora e detenzione domiciliare non si possono sovrapporre, per quanto le prescrizioni (comma 2 e seguenti) risultino formalmente concorrere e obbligare il destinatario a “non allontanarsi, senza l’autorizzazione del giudice che procede, dalla dimora abituale al fine di assicurare un più efficace controllo”. Il confine è sottile, non è una domiciliare ma in certo qual modo se ne ricalca gli usi, comunque ed ovviamente non si può procedere fuori da quello che il legislatore consente. Questo è poco ma sicuro. Come è sicuro che non si tratta del “primo caso in Italia”, ma ci sono state diversi altri ultras, in diverse altre piazze, che avevano già dovuto rispondere a queste particolari dinamiche di controllo.