È vero, la Liguria calcistica è conosciuta maggiormente, senza ombra di dubbio, per le sue due squadre più rappresentative, ovvero il Genoa e la Sampdoria. Che, per altro, proprio questo sabato, si sono affrontate in quel Derby della Lanterna così carico di fascino e di atmosfera così difficile da trovare in altri luoghi.

Ma domenica 12 marzo, all’estremo ponente della Liguria, a pochi chilometri dal confine con la Francia, si è giocata un’altra sfida molto importante, che ha visto impegnate due compagini con alle spalle una storia comunque di tutto rispetto. Un derby, sì. Anche questo è un derby, vista la vicinanza delle due città che quest’oggi si fronteggiano e vista l’accesa rivalità che divide le due tifoserie.

E oggi è il giorno del derby. La classica data che si cerca frenticamente quando vengono stilati i calendari ad inizio stagione. Il classico giorno durante il quale “non ci sono per nessuno, cascasse il mondo“. Perché oggi è il giorno del derby. Il giorno di Imperia-Albenga, sfida valevole per il campionato di Eccellenza della Liguria.

Un derby per altro iniziato già molti giorni prima, soprattutto dopo le determinazioni, alquanto paradossali in realtà, diramate dalle istituzioni preposte in merito alla vendita dei biglietti per assistere alla partita, che hanno stabilito il divieto di acquisto per i residenti nella città di Sanremo, colpevoli, a quanto pare, di essere gemellati con la tifoseria di Albenga e rivali storici degli imperiesi. La vendita dei tagliandi per gli ospiti, inoltre, è stata possibile solo fino al sabato precedente l’incontro, come nelle partite dei campionati professionistici. Peccato che questa sia solo una sfida del campionato di Eccellenza.

Come detto, è il giorno del derby. Ma per poterlo raccontare è necessario innanzitutto sottolineare che sui giornali e sui siti di informazione locale, al termine di questa sfida, sono state scritte una marea di notizie infondate, condite dai soliti titoloni ad effetto: “scontri tra tifosi“, “gli ultrà sono venuti alle mani“, “contatti tra le due tifoserie“, “rissa sedata dalle forze dell’ordine“, e chi più ne ha più ne metta! Nulla di tutto questo è accaduto: le tifoserie non sono assolutamente venute a contatto e non hanno avuto occasione di scontrarsi in alcun modo.

Ma andiamo con ordine.

Giungo allo stadio “Nico Ciccione” di Imperia piuttosto presto. So per certo che la tifoseria dell’Imperia si incontrerà già dalle 11 fuori dallo stadio,  nell’abituale punto di ritrovo, per bere e mangiare qualcosa insieme e successivamente per presidiare la zona antistante l’impianto sportivo. Ne approfitto per fare un giretto di perlustrazione nelle viuzze laterali e nelle strade limitrofe a questa zona della città, constatando l’imponente servizio d’ordine all’opera quest’oggi nei pressi dello stadio. Agenti a piedi controllano l’intera area mentre diverse pattuglie percorrono più volte le strade tutte intorno. Anche l’ingresso autostradale e la stazione ferroviaria, entrambe vicinissimo allo stadio, sono presidiate da numerosi agenti delle forze dell’ordine.

I tifosi dell’Imperia, unitamente ad alcuni ultras del Savona, del Derthona e del Nizza, gemellati con la tifoseria nerazzurra, si spostano dunque nei pressi della Curva Nord, prestando attenzione alle strade limitrofe ed in attesa dell’eventuale arrivo della tifoseria ingauna.

Poco più tardi arriva la notizia che la tifoseria ospite sia arrivata in treno e che verrà trasportata, con l’ausilio di un autobus, presso il settore ospiti dello stadio. Manca circa mezz’ora al fischio d’inzio della partita, e un gruppetto di ultras nerazzurri decide quindi di spostarsi nei pressi della piccola via che da accesso alla zona della tribuna e, per l’appunto, del settore ospiti. L’area è ovviamente presidiata da alcuni agenti di polizia e, dopo pochi istanti dall’arrivo degli ultras dell’Imperia, ecco che arrivano anche alcune automobili blindate dei carabinieri, evidentemente allertati dai colleghi già presenti sul posto.

I carabinieri, in assetto antisommossa, formano quindi un cordone per evitare che gli ultras dell’Imperia si avvicinino troppo al varco di accesso del settore ospiti. L’atmosfera è comunque piuttosto tranquilla. Nell’attesa dell’arrivo della tifoseria ospite, vengono intanto lanciati diversi cori contro le forze dell’ordine e contro gli odiati rivali di Albenga e Sanremo.

Qualche minuto più tardi ecco sopraggiungere alcune automobili della polizia in borghese, unitamente ad alcune volanti. Gli agenti si sistemano subito dietro i carabinieri, e tutto questo fa presumere che l’arrivo degli ultras ospiti sia ormai imminente.

Il traffico viene quindi bloccato ed ecco il pullman di linea, utilizzato per l’occasione, con a bordo i tifosi ospiti, seguito da una camionetta della polizia. Da quest’ultima scendono velocemente alcuni agenti di polizia in assetto antisommossa che si aggiungono ai colleghi gia presenti sul posto formando un nuovo cordone di sicurezza per evitare che le due fazioni vengano in contatto.

È tutto questione di pochi secondi: gli imperiesi cercando di avanzare mentre le porte del pullman si aprono e gli ultras dell’Albenga provano a sfondare il cordone di polizia, ma vengono ricacciati indietro. Dalla parte opposta anche gli ultras nerazzurri provano a farsi strada tra gli agenti schierati, ma senza riuscirci. Ci sono diversi insulti, grida e minacce, ma i tifosi non riusciranno mai a venire a contatto, così come invece è stato erroneamente raccontato da alcuni giornalisti locali.

In questi istanti concitati, mentre la polizia riesce ad incanalare la tifoseria ingauna all’interno del vicolo che li porterà all’ingresso del settore ospiti, dalla zona dove sono presenti gli ultras dell’Imperia viene anche lanciata una torcia che colpirà di striscio la spalla di un agente della digos in borghese.

Non avendo quindi avuto la possibilità di scontrarsi, la tifoseria di casa si dirige quindi verso l’ingresso della Curva Nord, mentre gli ultras dell’Albenga si schierano compatti in corteo e raggiungono il varco di ingresso del loro settore, lanciando numerosi cori di sfida ai tifosi di casa.

Il tutto, ovviamente, viene ripreso dalle numerose telecamere degli agenti in borghese presenti quest’oggi.

A questo punto non mi resta che entrare in campo in attesa che entrambe le tifoserie facciano il proprio ingresso nei loro rispettivi settori.

In curva nord campeggia, nella parte alta degli spalti, uno striscione su sfondo nerazzurro con la scritta “1977-2017“, volto a ricordare il quarantesimo anniversario dalla nascita del movimento ultras in quel di Imperia. E la coreografia ad inizio partita è stata realizzata proprio per celebrare questo importante anniversario per la tifoseria di casa, con un enorme telone copricurva a quadroni nerazzurri, con il teschio, storico simbolo della tifoseria imperiese, il numero 40, come gli anni trascorsi da quando questi gradoni hanno visto per la prima volta la presenza di un gruppo ultras organizzato, e la scritta “Ultras” in diagonale. Il tutto accompagnato dallo sventolio di alcune bandiere.

Sulla ringhiera è presente l’enorme striscione del gruppo portante della tifoseria nerazzurra, unitamente ad alcuni drappi delle tifoserie gemellate presenti quest’oggi. Nella parte destra della curva, infine, è affisso lo striscione con la scritta “Società Vergogna”, che da ormai da diverse settimane è esposto dagli ultras di casa per sottolineare il proprio disappunto e la propria contestazione nei confronti dell’attuale società dell’Imperia. Disappunto e contestazione che verranno ulteriormente sottolineati anche nel corso della partita, con il coro, lanciato più volte, “un presidente, vogliamo un presidente“.

Nel settore ospiti gli ultras dell’Albenga entrano dopo dieci minuti dal fischio d’inizio a causa delle minuziose perquisizioni all’ingresso dello stadio. La loro entrata viene accolta con il coro “Ultras liberi” lanciato dalla tifoseria dell’Imperia. Da questo momento in poi saranno solo insulti, minacce reciproche e botta e risposta anche piuttosto simpatici.

I tifosi ospiti affiggono lo striscione “Gradinata Sud Albenga” al centro della ringhiera. Sul lato sinistro invece fa la sua comparsa la pezza biancoazzurra “Arma“, che evidenzia la presenza di una parte dei tifosi sanremesi quest’oggi, nonostante il divieto, cioè di quelli residenti nella vicina Arma di Taggia.

Entrambe le tifoserie si rendono protagoniste di numerosi bei battimani e sostengono la propria squadra in campo con continuità e intensità. In tutti e due i settori vengono sventolate costantemente diverse bandiere, mentre l’apporto vocale non accennerà, di fatto, a diminuire nel corso di tutti i novanta minuti.

Durante la prima frazione di gioco la tifoseria di casa espone poi un nuovo striscione, questa volta indirizzato ai tifosi ospiti, con la scritta: “LA NOSTRA STORIA LA CONOSCETE… LA VOSTRA È ANCORA DA SCRIVERE!”. Lo striscione viene ovviamente accolto da alcuni cori di insulti da parte degli ultras rivali.

Ad inizio del secondo tempo è la volta degli ultras ingauni invece, che grazie ad alcune enormi lettere nere stampate su alcune t-shirt bianche, compongono la scritta “IMPERIA MERDA”.

La partita scorrre dunque così, per tutta la durata del tempo, tra cori di insulti reciproci, incitamento per la propria squadra, cori a favore dei gemellati e dei diffidati e contro le forze dell’ordine, per altro presenti in numero davvero cospicuo all’interno dei due settori. Più volte, inoltre, la tifoseria di casa sottolineerà a gran voce che “Ad Imperia non si passeggia”.

Ma la sfida risulta essere molto appassionante e divertente non solo sugli spalti, ma anche sul rettangolo di gioco, dove le due squadre si danno battaglia incessantemente per conquistare un’importante vittoria anche in temrmini di classifica, visto che entrambe le formazioni sono in piena corsa per il secondo posto che gli consentirebbe di partecipare ai playoff per l’eventuale promozione in Serie D.

È l’Albenga a portarsi in vantaggio, nel primo tempo, con un goal strepitoso realizzato con tiro da fuori area che si insacca praticamente sotto l’incrocio. La squadra ospite festeggia riversandosi sotto il settore dei propri tifosi, dalla parte opposta del campo, con gli ultras dell’Albenga che si arrampiacno sulla rete divisoria per esultare insieme ai propria calciatori. Ma la gioia per il momentaneo vantaggio dura pochi secondi: l’Imperia infatti pareggia qualche istante dopo, scatenando l’entusiasmo della tifoseria nerazzurra.

Il primo tempo si conclude quindi in parità.

Nella seconda frazione di gioco le squadre tornano in campo determinate ad aggiudicarsi l’intera posta in palio, sostenuti a gran voce dai propri tifosi. L’occasione più ghiotta però è dell’Imperia, che al 65° ottiene un calcio di rigore per un fallo in area, proprio mentre la tifoseria ingauna è impegnata a realizzare una bella sciarpata. Il calciatore nerazzurro si fa però ipnotizzare dall’estremo difensore dell’Albenga, che da questo momento in poi diventerà l’autentico protagonista di questa sfida, ed il tiro, calciato proprio sotto la Curva Nord, viene quindi respinto. Il risultato resta dunque inchiodato sull’uno a uno, grazie anche alle successive prodezze del portiere ospite.

Negli ultimi minuti, intanto, sugli spalti, c’è giusto il tempo per l’accensione di un fumogeno da parte della tifoseria di casa e per l’esplosione di un petardo nel settore più caldo della tifoseria dell’Imperia. Nei minuti di recupero, infine, l’Albenga colpisce un palo su un calcio di punizione e, sul rovesciamento di fronte, un difensore ospite riesce a salvare sulla linea la conclusione di un attaccante nerazzurro.

Al triplice fischio il risultato è dunque di 1 a 1, ed entrambe le squadre si recano sotto il settore dei propri tifosi per ricevere il meritato applauso per l’impegno profuso quest’oggi, e per ringraziare i propri ultras per il sostegno ricevuto.

Come annunciato più volte dall’impianto audio dello stadio nel corso della partita, i primi a lasciare lo stadio saranno i tifosi ospiti. La tribuna e la curva nord resteranno dunque chiuse mentre i tifosi dell’Albenga verranno fatti defluire fuori dall’impianto sportivo.

All’esterno dello stadio si compatteranno nuovamente per raggiungere l’autobus in corteo, lanciando nuovi cori contro i tifosi imperiesi. Saliti tutti sul pullman, questo partirà a tutta velocità, seguito da una camionetta della polizia, per trasportare la tifoseria ospite in stazione.

Dopo  pochi minuti, infine, anche gli altri settori saranno finalmente aperti, e i tifosi di casa potranno quindi guadagnare la strada di casa.

Il giorno del derby si conclude dunque così. Ma gli strascichi di quanto accaduto, sopratutto nel prepartita, continueranno anche nei giorni successivi. Al momento di conludere questo pezzo, infatti, arrivano già le prime notizie di diverse convocazioni in questura di alcuni componenti delle due tifoserie, anche se, fortunatamente non è stato ancora disposto nessun daspo. E speriamo non ne venga emesso nessuno vista la scarsa rilevanza di quelli che qualcuno ha chiamato roboantemente “scontri tra tifosi”.

Daniele Caroleo.