Start! Ha inizio il campionato di serie A, una volta ritenuto il campionato più bello del mondo. Poi pian piano abbiamo perso un po’ di leadership ed oggi, ad essere proprio buoni, possiamo dire che è un campionato di media fascia. In questo giudizio lascio volontariamente fuori tutto il marcio che ormai è legato a questo sport e che di stagione in stagione sembra aumentare di volume. Basti pensare alla serie B che non sappiamo come, con chi e soprattutto quando partirà. O per restare alla massima serie, l’enigma presto risolto – naturalmente a sfavore dei fruitori – delle partite a pagamento e della nuova piattaforma digitale DAZN, che ha reso obbligatorio il doppio abbonamento per le partite in tv.
Si dice comunamente che il calcio sia lo specchio del paese ed infatti anche l’Italia va a rotoli, sia da un punto di vista politico, con una stabilità che si fa fatica a ritrovare, sia da quello sociale con i più comuni servizi che vengono ristrutturati, termine che nella maggior parte dei casi significa un sensibile peggioramento oppure, peggio ancora, un passaggio in mani private.
Privata è anche la nostra linea autostradale e l’ultima strage in questo senso ha visto come protagonista la città di Genova con l’ormai famoso ponte Morandi crollato. Sorvoliamo sulle responsabilità, sui rimborsi e sui tempi della giustizia: non siamo nel contesto adatto e non mi considero assolutamente all’altezza di emettere sentenze. Fermiamoci sulla risposta del mondo ultras che tra qualche scivolone ed un pizzico di retorica, ha fatto però quadrato sulla vicenda. Avendo l’accortezza e l’intelligenza di non dare giudizi di merito ma limitandosi a stringersi attorno alle persone, chi in maniera pratica, chi con uno striscione appeso in bella mostra.
Non c’è una classifica, è inutile, stupido e infantile stabilire quale tifoseria o quale gruppo abbia offerto l’apporto più incisivo alla città di Genova. Certamente i comunicati di doriani e genoani hanno proposto un panorama chiaro ed esaustivo del pensiero della Gradinata Sud e della Gradinata Nord ma che si può ben estendere a tutta la città. Di contro il mondo del calcio ha preferito restare in una ipotetica via di mezzo, con due incontri rimandati e con il resto della giornata giocata regolarmente.
Giusto o sbagliato che sia, anche ad Empoli la risposta più immediata, genuina e senza secondi fini, è arrivata dalle due tifoserie che, nel momento del minuto di silenzio, hanno aperto due striscioni per solidarizzare con Genova.
Su questo punto le due tifoserie si sono trovate completamente d’accordo anche se è l’unico punto di contatto visto che i cagliaritani, appena entrati, offendono pesantemente la controparte che a sua volta risponderà verso la mezzora del primo tempo mentre sul finale della partita, a risultato ormai scritto, le due tifoserie riprendono il botta e risposta. Del resto la reciproca antipatia va ricercata in qualche episodio passato, dove il confronto non è mancato e nemmeno il solito corollario di denunce e diffide.
Per questo inizio campionato i sardi si presentano con buoni numeri, con gli Sconvolts nella parte bassa ed il resto dei tifosi che si distribuiscono in tutto il settore. Se ad inizio partita gli ultras partono bene ma sono un corpo a parte, in seguito chiamano a raccolta alcuni volenterosi, riuscendo a creare un bel gruppo che tira le fila del tifo per tutta la durata della partita. I presenti sembrano divertirsi malgrado il risultato sul campo che non sorride ai colori rossoblù, ma tra un battimani ed un coro per la squadra, c’è il tempo di sdrammatizzare e coinvolgere anche i più restii.
Maratona che numericamente stecca un po’ questo esordio anche se la zona dei Desperados è comunque ben affollata e piuttosto animata. Manca il contorno e questo è il tallone d’Achille del tifo azzurro che poggia, bene o male, sui soliti noti. Anche in questa stagione, presenza assicurata da parte degli Young Ultras, la parte giovanile del tifo azzurro, che si fanno notare per un bel bandierone e per accompagnare spesso e volentieri i cori provenienti dalla zona centrale.
L’Empoli sul terreno verde riesce ad avere la meglio della squadra di mister Maran, a fine partita gli applausi del Castellani sono tutti per gli azzurri mentre gli Sconvolts, appena arriva il triplice fischio del direttore di gara, tolgono la pezza e prendono la via di casa senza attendere o riservare alcun riconoscimento alla squadra.
Valerio Poli