Sinceramente sono un amante dei numeri. La quantità di persone portate in trasferta rappresenta, a mio parere, un valido indice dell’andamento di questa o quella tifoseria. Ovviamente l’aspetto numerico varia a seconda diversi fattori: l’andamento della squadra, la distanza tra le due città ed i rapporti che intercorrono tra le due tifoserie. Sulla qualità si può pure obiettare, la quantità è oggettiva.

Basandomi su questi parametri non posso certo essere deluso dalla presenza romagnola in quel di Empoli: il Cesena è penultimo in classifica e quindi non mi aspettavo una marea di tifosi bianconeri ed anche se la distanza tra i due centri non è certo proibitiva, è pur vero che il sabato, da tradizione, non è il giorno del pallone.

Non per questo il settore resta spoglio: i cesenati arrivano in buon numero e tappezzano la balaustra con pezze e striscioni; al centro viene appeso “Cesena” contornato dalle altre sigle della Curva Mare ma non mancano assolutamente i club di semplici tifosi o gli sportivi arrivati con i mezzi propri. Il settore è un bel mix di persone, nella parte bassa stazionano gli ultras, più defilati i semplici tifosi, che comunque sono una bella fetta dei presenti.

La Maratona empolese in questo pomeriggio presenta qualche vuoto, evidentemente un paio di battute a vuoto hanno allontanato coloro che si affezionano alla squadra solamente quando vince, anche se Desperados e company sono ai propri posti di combattimento, ma il contorno è di quelli insipidi.

Da menzionare ormai la presenza fissa ed attiva degli “Young ultras” che, nonostante la giovane età, partecipano attivamente al tifo: si fanno notare per qualche bandiera e dimostrano pure una certa maturità, esponendo ad inizio partita un loro striscione di incoraggiamento per il tifoso della Sambenedettese che sta lottando per la vita in un letto di ospedale.

I cesenati si scaldano già nel prepartita, qualche coro per la squadra che viene chiamata sotto il settore, qualche bel bandierone agitato al vento ed infine un paio di cori offensivi che confermano il poco feeling tra le due tifoserie.

Ad inizio partita la Maratona presenta larghi vuoti anche in zona Desperados, parte dai cesenati il coro “Dove sono gli ultras?”, ma dopo qualche minuto la rappresentanza azzurra colma la lacuna facendo il proprio ingresso sui gradoni. Ospiti che partono bene, fanno gruppo nella parte bassa e cominciano ad incitare la squadra. Un paio di lanciacori dettano i canti, un tamburo tiene il ritmo e le bandiere offrono quel tocco di colore che non può mancare. Tifo che è continuo, i cori sono spesso prolungati e vengono tenuti alti per parecchi minuti in modo da assicurare sempre un sostegno vivace agli undici in campo.

I padroni di casa partono un po’ in sordina, poi aumentano i giri mantenendosi costanti. Non hanno dei picchi elevati di tifo, ma è pur vero che non scadono mai nel silenzio assoluto. In zona Desperados viene aperto uno striscione per Luca, il tifoso sambenedettese, e per par condition anche tra i cesenati c’è da menzionare la pezza “Forza Luca”.

Cesenati che si fanno sentire ininterrottamente, cantano per la squadra, lanciano un paio di cori contro i rivali bolognesi e non mancano di dire la propria al presidente Lugaresi, invitato, pure a fine partita, a farsi da parte. Se lo spessore di una tifoseria lo si vede nei momenti meno positivi, i cesenati oggi danno prova di attaccamento alla maglia e di una gran voglia di lasciare il segno: ampiamente sotto sul terreno di gioco, gli ultras fanno partire il coro “Noi non molleremo mai”, tenuto in vita per diversi minuti sul finire di partita e difatti non mollano un attimo e si fanno sentire e vedere: sentire con la voce che non si abbassa e vedere con una sciarpata ottimamente eseguita, malgrado il lanciacori più di una volta strigli i presenti ad una maggiore partecipazione.

Mentre l’Empoli dilaga sul terreno verde, sugli spalti i cesenati portano in fondo la loro prova, mentre la tifoseria di casa, forte di un risultato positivo, aumenta esponenzialmente i giri del motore.

Un paio di gol della squadra di mister Castori, proprio sul finire di gara, mitigano il risultato ma non cambiano la sostanza, con l’Empoli che esce vittorioso dalla sfida. Gli ospiti lanciano gli ultimi cori offensivi e un “Romagna mia” che chiude una prestazione positiva sugli spalti. Peccato per loro che tale prestazione non porti in dote punti in classifica.

Valerio Poli