Nella domenica elettorale in cui si rinnovano il Parlamento Europeo e molte amministrazioni comunali, si disputa anche la penultima giornata del torneo di serie B, giunto ormai alle battute finali.

In particolare, la sfida tra Cesena e Latina vede in palio la conquista del terzo posto, ossia la posizione più privilegiata nella griglia di quei tanto attesi e temuti play off che, lo si voglia oppure no, saranno le forche caudine attraverso le quali ben sei squadre dovranno passare, per poter conquistare la tanto agognata promozione in serie A.

Malgrado la domenica di voto e la giornata estiva, che avrà condotto i più verso le località di mare della Riviera Romagnola, sono davvero in tanti ad assistere a questa sfida serale, con il “Manuzzi” che fa registrare il proprio record di presenze stagionali per il campionato 2013/2014. Quasi 13.500 spettatori sono presenti questa sera sugli spalti dell’impianto cesenate, con una presenza ospite quantificabile intorno alle trecento unità o poco più.

I sostenitori del Latina mi fanno una buona impressione. Si schierano compatti al centro del loro settore e da lì incitano in maniera costante e sostenuta la loro squadra per tutto l’arco della gara.

Rimango colpito dal fatto che il coro più partecipato, nel prepartita ma non solo, risulta essere l’Inno di Mameli, quasi un’istituzione per i pontini presenti all’interno del settore ospiti, visto che a cantarlo sono praticamente tutti e, alla fine, si rivelerà come il loro coro meglio riuscito.

Per il resto, il sostegno degli ultras del Latina segue il classico copione all’italiana, fatto di cori e battimani che, durante l’arco dei novanta minuti, coinvolgono prevalentemente il gruppo principale, con sporadiche partecipazioni da parte dei supporters nerazzurri posizionati ai lati del settore.

Si fanno notare anche per lo sventolio di alcuni bandieroni e la presenza di numerosi stendardi, appesi alla vetrata che li separa dal campo. Tra questi, con piacere, me ne salta all’occhio uno in particolare che mi ricorda il simbolo della vecchia Falange Latina, un tempo il gruppo portante della tifoseria nerazzurra.

Nel complesso non sono niente male, forse tra i migliori visti quest’anno al “Manuzzi”, anche se durante l’intero arco della partita riescono a farsi sentire distintamente dal resto dello stadio solo dopo il goal del raddoppio del Latina e, ancora, dopo la segnatura del terzo goal che di fatto chiude la gara.

Prima di allora è la Curva Mare a tenere banco, decisa a dare il massimo in termini di decibel per spingere gli undici di mister Bisoli verso la vittoria.

I sostenitori romagnoli partono alla grande fin dal primo minuto, facendosi sentire forte e chiaro dai propri giocatori che, malgrado il sostegno incalzante e l’atmosfera favorevole creata dai propri tifosi, non riescono a concretizzare, anzi, finiscono addirittura per ritrovarsi in balìa delle giocate messe in atto dalla squadra ospite.

Alla fine non bastano i tanti cori e i battimani prodotti in serie dalla Curva Mare, accompagnati dal frequente sventolio di bandiere; così come a nulla serve quello struggente “Romagna Mia”, cantato a squarciagola nel tentativo di riacciuffare la partita e conquistare la vittoria che avrebbe proiettato il Cesena in testa alla griglia delle pretendenti che si accingono ad affrontare la lotteria dei playoff.

Malgrado la pesante sconfitta casalinga per tre reti a una, il morale dei sostenitori romagnoli non subisce scossoni o crolli verso il basso. Anzi, a fine gara la squadra di Bisoli è chiamata a gran voce sotto il settore per raccogliere gli applausi e gli incitamenti del popolo bianconero in vista dell’ultima, delicata, prova di verifica prima degli imminenti playoff. Appuntamento, tra meno di sette giorni, in quel di Modena.

Gli esami, per il Cesena di mister Bisoli, non finiscono mai.

Giangiuseppe Gassi.