Il settore ospiti tristemente vuoto è un’immagine ormai consueta nel calcio moderno, un’immagine a cui, con malavoglia, ci stiamo abituando e con cui dovremo fare i conti sempre più spesso.

In questa stagione però è un’immagine inedita al Mazzola, e il fatto che coincida con una partita che mi ero segnato da mesi mi obbliga a riflettere sulle manovre restrittive a cui è sottoposto chi tenta di praticare tifo organizzato.

La tifoseria reggiana, vera protagonista di questa prima parte di campionato, è una delle tifoserie più in forma del girone e mi sarebbe piaciuto molto vederla da vicino.

I Casualmente Ultras, dal canto loro, sono in continua crescita dall’inizio dell’anno e soprattutto sono reduci dalla trasferta di Parma in cui la presenza numerica e canora è stata importante.

La prestazione dei Casualmente inizia con il canonico quarto d’ora accademico che si concedono a inizio partita. Una prestazione gradevole e compatta accompagna per tutto il resto del primo tempo la squadra. Vengono alternati i cori più famosi in modo che tutto il settore, non pienissimo a dire il vero, possa seguire.

Il primo tempo sembra proseguire liscio fino alla conclusione quando l’arbitro, concedendo un rigore e la relativa espulsione a favore degli ospiti, si becca le ire di tutti gli ultras e di gran parte del resto del pubblico, fino a quel momento non pervenuto.

Nel secondo tempo si assiste ad un’altra prova di grande compattezza con cori continui a sostenere la squadra. I cori raggiungono l’apice attorno al 20’, quando viene fatta partire una sciarpata.

Dopo poco la Reggiana raddoppia e da quel momento fino al termine il bersaglio diventa il portiere ospite, reo di aver festeggiato voltandosi verso gli ultras di casa. A fine gara, nonostante la rabbia per quello che viene considerato uno scippo dai gialloblu, la squadra viene applaudita e chiamata sotto il settore.

Non è mai facile tifare senza tifosi avversari a “darti su” come si dice in Romagna, ma sarebbe sbagliato non dire che la prestazione dei Casualmente, seppur con tutte le attenuanti del caso, è in controtendenza col trend positivo dimostrato finora.

Bisogna anche notare che portare allo stadio 50 persone che tifano e cantano in maniera organizzata e puntuale in una piazza nuova come Santarcangelo è comunque un buon risultato.

Nicolò Semprini.