Per l’ultima partita dei gironi di qualificazione ad Euro 2106, la nazionale di San Marino ospita tra le mura amiche la nazionale Slovena. La classifica vede fanalino di coda proprio la nazionale biancoazzurra, la quale ha un divario in campo notevole, considerando che la maggior parte dei suoi giocatori non sono neppure tesserati per squadre professionistiche.

Ovviamente in questo girone le formazioni dell’Inghilterra e della Svizzera hanno dominato a mani basse, anche come partecipazione di tifosi in trasferta, confermando i pronostici della vigilia. Ovviamente uno stadio gremito e colorato di bandiere è sempre un bel vedere, ma non sempre ciò è sinonimo di tifo eccellente, ancor più quando si parla di rappresentative nazionali.

Per questa ultima partita, da fonti certe, avevo saputo di una certa richiesta di biglietti da sponda ospite: circa 100/150 saranno infatti i tifosi provenienti dalla Slovenia, tra i quali più defilato si sistema un bel manipolo dietro lo striscione “Dwji jadopi” che, per tutti i novanta minuti, si prodiga a sostenere la propria nazionale.

Anche sul fronte locale, seppur in numero esiguo, gli indomiti ragazzi della “Brigata mai 1 gioia” sono presenti e si fanno sentire con i loro cori d’incoraggiamento: i giocatori più rappresentativi ed ovviamente osannati, sono il portiere e l’unica punta vera che la nazionale di San Marino schieri in campo, Andy Selva. Va ricordato che questi ragazzi che seguono San Marino, non sono abitanti né cittadini della Repubblica: c’è chi proviene dall’Emilia e chi dalla Liguria, tutti per sposare questa causa ingrata a sostegno di una squadra che probabilmente non vincerà mai nella sua storia. Anche se, ad onor del vero, il San Marino è riuscito a strappare un pareggio in casa contro l’Estonia: potrebbe far sorridere, ma per questi loro si è trattato di una bella impresa.

Questa sera invece, la squadra biancoazzurra nel primo tempo ha tenuto degnamente testa alla formazione Slovena, capitolando solo nel secondo tempo. Da menzionare comunque che i tifosi Sloveni hanno cantato quasi ininterrottamente, e seppur non fosse facile decifrare i loro cori, in molti ho denotato la stessa cadenza dei ritmi a cui siamo abituati nelle nostre curve: per vicinanza ma non solo, il “modello Italia” continua ad essere un punto di riferimento importante, malgrado il periodo attuale non propriamente esaltante. Nei novanta di gioco, si fanno notare anche per un paio di sciarpate la cui particolarità è che le singole sciarpe sono tutte differenti tra loro, seppur tutte rechino la scritta “Slovenija”.

A fine partita, la squadra ospite si porta sotto il settore per salutare e ringraziare per l’incitamento ricevuto: il più scaltro e fortunato sarà un ragazzo che scavalca la vetrata per chiedere una maglietta, e dovrà riceverla direttamente dalle mani di uno steward che ne ha scongiurato così l’ingresso in campo. Un giusto applauso viene attribuito anche hai ragazzi di San Marino per l’impegno che ad ogni partita ci mettono, al netto dei loro limiti: per loro anche questa avventura ad Euro 2016 è finita, prossima appuntamento per le qualificazioni ai campionati mondiali.

Gilberto Poggi.