Prima partita ufficiale di campionato allo stadio Mancini di Fano contro la matricola Imolese, non è partita di cartello e lo si nota dal pubblico presente che si aggira sulle 1.200 unità. È stata una settimana un po’ travagliata quella che ha preceduto il match, soprattutto per l’agibilità dello stadio che è arrivata solo mercoledì.
Dopo la tragedia di Genova, la sicurezza sulle infrastrutture pubbliche è finita inevitabilmente sotto la lente d’ingrandimento e a Fano, a farne le spese è stata la gradinata che presenta situazioni di usura e quindi di potenziale pericolo, da qui la necessità di intervenire da parte dell’amministrazione comunale che, a seguito di verifiche, ha ritenuto apportare alcune subitanee migliorie. La grossa tribuna comunemente definita “lato Ancona”, costruita nel 1981 e che oggi contiene i settori distinti, divisi fra la tifoseria locale e quella ospite, la cui capienza massima si attesta sulle 800 unità, è stata completamente chiusa in attesa di portare a compimento le dovute modifiche strutturali.
Ha inaugurato invece proprio in questa gara contro l’Imolese, il nuovo settore ospiti, dietro la porta, “lato mare”: capienza di 500 spettatori, il minimo consentito dalla Lega Calcio. All’occorrenza è stata montata una tribunetta metallica da 300 posti al fianco della tribuna coperta.
Sono una decina i tifosi ospiti con due striscioni al loro seguito: “Ci siamo sempre” e “Forza Imolese”, oltre alla pezza “Lele per sempre”, recante la foto di un tifoso evidentemente scomparso.
Non sono mancate le polemiche per gli sportivi fanesi che si son trovati, sul prezzo del biglietto di curva, altri 2,5 euro di spese di prevendita oltre le 10 euro del prezzo dello stesso.
La partita inizia con lo zoccolo duro sistemato nella parte centrale della curva: i Panthers e gli Ultras Fano partono alla grande, incitando l’undici granata al fine di raggiungere la vittoria. Bandieroni sempre sventolati, cori secchi e buono anche il ritmo del tamburo. Purtroppo la curva si schiera divisa in due tronconi e questo non aiuta certo il lato canoro del tifo.
Nel secondo tempo la squadra granata attacca sotto la curva e il popolo fanese alza il ritmo, ma la prestazione dei granata è opaca e i padroni di casa passano addirittura in svantaggio. Panthers e Ultras Fano sostengono comunque generosamente la squadra fino alla fine, con la partita che finisce in parità solo grazie ad un’autorete, che non serve però a zittire i mugugni generali, che ci sono e si sentono. Discorso completamente a parte per la tifoseria organizzata, che rimane simbolicamente sempre lì, in piedi, ad incitare la propria maglia proprio perché la fede e l’amore per essa superano ogni difficoltà.
Tommaso Giancarli