Al Mancini arriva il Piacenza, che il Fano affrontò per l’ultima volta il 7 aprile del 1991; era la nona giornata di ritorno e l’Alma di allora era la sorprendente neopromossa, appena salita in Serie C1, allenata da mister Guidolin. Quel giorno il Fano sfiorò la vittoria allo scadere, fini 1-1 davanti a 5.000 persone. Era il Fano, tra gli altri, di Dario Hubner. Purtroppo sono solo ricordi e oggi tanto vale guardare avanti.

Anche perché oggi la situazione è lontana anni luce da allora e questo è il quarto anno che questa società si trova nei bassifondi della classifica. Difficile trovare entusiasmo, sebbene l’ultimo derby con la Vis Pesaro abbia portato 3.000 persone sugli spalti. Sconfitte su sconfitte, in casa e in trasferta, non aiutano l’ambiente.

Oggi contro il Piacenza, di fatto, lo stadio è quasi deserto, sebbene chi crede in una fede fatta di ideali e aggregazione si ritrovi sempre nel mezzo della curva a cantare e tifare per la propria squadra, senza distinzione di categoria. I Panthers e gli Ultras Fano ci sono e ci saranno, ma la pazienza per questa dirigenza è arrivata al capolinea.

I fanesi hanno cantato e incitato la squadra fino al quarto goal del Piacenza per poi perdere la pazienza e contestare la società. Bersaglio particolare anche mister Fontana, chiamato sotto la curva, contestato e insultato da tutti.

Gli ospiti giunti in riva all’Adriatico sono circa 80 unità, con qualche pezza capovolta. Sono costanti per tutta la partita, portando il Piace alla vittoria. A metà primo tempo tirano su uno striscione con la scritta “Marco Vive”, in onore di un fratello scomparso un anno fa.

Finisce 2-4 per gli emiliani che festeggiano sotto la curva e centrano la seconda vittoria esterna stagionale. Per il Fano è notte fonda, sesta sconfitta consecutiva e ancora nessuna vittoria al Mancini.

Testo di Luca Marchesini
Foto di Tommaso Giancarli