Giovedì 15 maggio 1997 la ternana sta per concludere a Fano il campionato di serie C 2 girone B in testa alla classifica dopo un testa a testa con gli amaranto livornesi. Circa settemila rossoverdi invadono Fano in ogni settore e nel rispetto reciproco nato a metà anni ’80, persino la curva di casa viene loro riservata (Fano già salvo dalla giornata precedente con la vittoria in quel di San Donà di Piave).
Tanta acqua è passata sotto i ponti in questi venti e passa anni, con tanti rimpianti nel cuore e nella mente di chi quegli anni e quegli stadi li ha vissuti con torce e fumogeni, con treni speciali e coreografie, senza autorizzazioni e tessere, senza impossibili prevendite e senza posti a sedere obbligati. Giriamo pagina però e col groppone alla gola pensiamo a chi non molla e in questo mercoledì, invece di stare nel divano a godersi la Champions League preferisce ancora godersi dal vivo tifo e sensazioni reali…
Un migliaio o poco più gli spettatori stasera al Mancini di cui quasi trecento dall’Umbria rossoverde. Tifo da ambo le curve fatto di costanti cori e tanti battimani e treni per condire una gara di basso livello sul rettangolo verde ma buonissima sui gradoni.
Sul campo la Ternana la spunta a quattro minuti dal termine ma sugli spalti, personalmente faccio fatica ad individuare un vincitore, così il mio applauso va ad entrambe le fazioni, sia granata che rossoverde, che rispettivamente in curva con Panthers e Ultras e nel settore ospiti con Curva Nord e Curva Est, non mollano un secondo e colorano i loro spazi con bandiere artigianali vecchio stampo che tanto adoro, a dispetto delle attuali stampe digitale su tele plastiche o nautiche: onore a voi ragazzi, onore a chi macina chilometri e a chi torna a casa senza voce pronto a ripartire dal giorno dopo all’organizzazione della prossima gara.
Testo di Luca Marchesini.
Foto di Tommaso Giancarli.