Ogni esordio di stagione reca con sé una certa curiosità. L’esordio del Fano fra le mura amiche contro il Vastogirardi arriva dopo una lunga querelle estiva legata alla possibilità di ripescaggio in Serie C, seguita dalla paventata ipotesi di cessione del sodalizio granata. Si è arrivati così alle soglie dell’autunno senza nulla di fatto e con il ricordo ormai sbiadito della finale playoff vinta a spese della Vigor Senigallia. Con l’entusiasmo che ha lasciato il campo alla mestizia e al timore sulle reali possibilità per una compagine infarcita di giovanissimi di riuscire a difendere la categoria.

Il tutto si traduce in una risposta sugli spalti che è davvero ai minimi storici. Circa 450 le presenze totali con il settore ospiti del tutto sguarnito. Nonostante ciò però, la Curva risponde presente e con un messaggio su stoffa esposto nel secondo tempo, esprime tutto il proprio malumore verso la società che, dopo la lunga e infruttuosa estate di speranze, viene invitata a rinforzare appunto la lacunosa rosa. Un altro striscione è invece dedicato dai Panthers agli amici di Pordenone, il cui epilogo di stagione è stato persino peggiore considerato il fallimento della compagine neroverde. A proposito di rapporti di prossimità, si vede anche una pezza del Gruppo Vandelli della Reggiana che sormonta lo striscione degli Ultras Fano.

Per quanto riguarda il tifo vero e proprio, la voce c’è: sono tanti i cori per cercare di supportare la buona volontà dei ragazzi in campo, si sentono anche sfottò per i vicini di Pesaro, bandieroni, battimani e continuità per tutti i novanta minuti. Al termine della gara viene anche applaudita la squadra recatasi sotto la Curva, cercando di infonderle coraggio e determinazione per le sfide a venire. Il responso del campo è un incolore 0-0 che quanto meno porta in cascina un punto, che vista la situazione risulta importante. Compito gravoso per la tifoseria è quello di fare fino in fondo il proprio dovere, combattere la propria battaglia al fianco della squadra, sperando che la società faccia il suo. Sarà un anno lunghissimo…

Tommaso Giancarli