C’è chi lo chiama derby, chi la definisce una partita calda e chi la considera una partita normale. Fano-Vigor Senigallia in questi ultimi anni è una di quelle partite con tante sfaccettature ed è inevitabile raccogliere opinioni diversa a seconda di chi s’interroga in merito.

Concorre sicuramente alla definizione di derby la stretta vicinanza geografica (20 circa i km di distanza fra i due centri) oltre che la rivalità storica tra le tifoserie. Per le vicende dell’anno scorso, sulle quali ha ovviamente speculato una stampa locale morbosa rincorrendo un ritorno in vendite, c’è chi vi ha apposto anche l’etichetta di partita a rischio, anche se per fortuna non si è arrivati all’estrema ratio del divieto.

Riguardo alle due squadre, la Vigor naviga in acque decisamente più calme, merito di un’ottima programmazione societaria sul lungo periodo, accompagnata da una discreta campagna acquisti. Seppur agli antipodi, anche la situazione in casa Alma è abbastanza chiara, sotto una silenziosa e enigmatica gestione societaria della quale è figlio l’esonero di un allenatore che, tralasciando le ultime uscite contro le big del girone, non stava facendo così male con quel poco che gli era stato messo a disposizione.

Venendo alla sfida sugli spalti che è decisamente più interessante, sia gli ultras ospiti che quelli di casa si presentano in buon numero. I “Ragazzi della Nord” si piazzano molto compatti sopra la pezza da trasferta e quella per i diffidati. Molto positiva la prova degli ospiti, arrivati in circa 400 a Fano, tra cui circa un centinaio in treno, autori di cori secchi e coinvolgenti, supportati dal tamburo e bandiere. Riguardo agli ultras di casa, “Panthers Fano” e “Ultras Fano” sono sempre lì, che con i loro rispettivi bandieroni colorano costantemente il settore cercando di portare entusiasmo.

Partono forte i padroni di casa, nonostante lo svantaggio iniziale il volume aumenta, anche grazie all’ottima prestazione della squadra nel primo tempo che riesce a portarsi addirittura in vantaggio prima dell’intervallo.

Nessuna delle due tifoserie molla, lo stesso fanno le squadre con la partita che nel secondo tempo cambia volto: la Vigor prende in mano il pallino del gioco e comanda praticamente per intero gli ultimi quarantacinque minuti, andando vicino al gol più volte, poi raggiunto nei minuti finali con il più classico gol dell’ex.

Tutto sommato risultato giusto, forse il Fano può rimpiangere di non aver chiuso la partita nel primo tempo ma anche al Senigallia resta il rammarico di aver sbagliato il 2-3 a porta libera allo scadere.

Dopo il triplice fischio, entrambe le squadre si ritrovano sotto il proprio settore a prendere meritati applausi e carica per le prossime partite.

Indifferenza tra le due tifoserie questa volta, se non per qualche sfottò a fine partita e nessun altro episodio da segnalare a margine della gara, per la gioia o forse tristezza di qualcuno.

Testo di Alessandro Barbini
Foto di Tommaso Giancarli