Quella fra Fasano e Manfredonia è una di quelle partite della stagione che, quando la vedi sul calendario, non può di certo passare inosservata e così è stato anche per noi. Finalmente dopo tanti anni Fasano e Manfredonia tornano a giocare nello stesso campionato. L’ultima volta la memoria ci riporta ad un’assurda decisione repressiva che vietò la trasferta ai sipontini.

Fasano e Manfredonia, un’amicizia che dura da vent’anni, che ha visto fraternizzare generazioni ultras di entrambe le città. “Due città una sola mentalità: quella Ultras”, recita uno striscione esposto sulla vetrata della curva di casa per tutta la partita.

Nonostante il maltempo si sia abbattuto su tutte le zone circostanti, per fortuna in quel di Fasano è il sole a farla da padrone, riscaldando gli spalti del Vito Curlo. Fischio di inizio fissato alle 16.00, posticipato di un’ora rispetto alle altre gare del girone, nel tentativo di coinvolgere maggior pubblico con un orario domenicale un po’ più “comodo”. Alla fine ne uscirà fuori un’ottima cornice con i rispettivi settori che andranno riempiendosi man mano all’approssimarsi del fischio di inizio.

Una giornata di festa che prenderà avvio già svariate ore prima dell’inizio dell’incontro. Gli ospiti giungeranno al Vito Curlo in poco meno di 100 unità, un entusiasmo che nonostante la recente promozione stenta ancora a decollare, sicuramente per una situazione societaria che dopo l’inaspettato cambio non ha fornito alcuna certezza o risposta e con i risultati che stentano ancora ad arrivare.

Inizio gara caratterizzato dal classico giro di campo con i bandieroni, prima sotto il settore ospiti per poi terminare il loro percorso sotto la curva di casa. Ad uno striscione esposto dai Sipontini, con cui viene rinsaldato il forte legame con Fasano, i padroni di casa risponderanno con una delle più classiche coreografie caratterizzata da un copricurva raffigurante i simboli delle compagini di Fasano e Manfredonia.

Ottimo l’approccio alla gara degli ospiti: un gruppo quadrato e compatto che creerà nel settore un bel colpo d’occhio. Uno stile molto asciutto ed essenziale, senza troppe sigle, con un tifo continuo e tutto incentrato su battimani e cori secchi spinti sempre al massimo. Di impatto la nota di colore creata da bandierine e bandieroni spesso in movimento. Sicuramente una piazza meritevole di programmazioni calcistiche più importanti o per lo meno stabili e soprattutto di ritornare a giocare nel proprio stadio, finora coinvolto in problematiche legate alla sua agibilità, che hanno comportato la disputa del precedente turno di campionato a porte chiuse. Eloquente uno striscione esposto in riferimento appunto a questa situazione.

Dalla parte opposta i padroni di casa non hanno certo bisogno di presentazioni. La Curva Sud si presenterà abbastanza affollata con le presenze del tifo più caldo concentrato nella parte centrale, dietro lo storico striscione degli Allentati, che offre la classica e inequivocabile impronta tradizionalista che li ha sempre contraddistinti negli anni. 

Il loro repertorio è sempre un giusto mix di belle manate con cori a ripetere possenti e tantissimi altri più prolungati accompagnati dal suono costante del tamburo. Belli i bandieroni che garriranno sempre al vento, cosa che assieme all’accensione di alcune torce offrirà un tocco in più di colore al settore durante l’arco dei novanta minuti.

In campo la sfida terminerà con un giusto pareggio a reti inviolate, consapevoli che questa favolosa giornata, vissuta nel segno della libertà, è stata più importante di un qualsiasi gol.

Catello Onina