Siamo a settembre, ma il sole picchia veramente forte. Eppure non così forte da rendere meno gradevole il mio ritorno al Vito Curlo di Fasano. Ancora di più vista l’attesa presenza di 200 materani al seguito, l’anno scorso tra le tifoserie più sorprendenti della serie D.

Guadagnato il terreno di gioco, li vedo finalmente arrivare con il loro ingresso scandito da diversi cori per la libertà per gli ultras, dopo di che tutti compatti e a torso nudo, si compattano centralmente nel settore di loro pertinenza. L’impatto scenico è indubbiamente d’effetto, nonostante la mancanza di pezze o drappi. Sfoderano un tifo di pregevole fattura, fatto da manate, cori a ripetere e cori prolungati, accompagnati da un tamburo non troppo invadente. Prova difficilissima per loro, perché si ritrovano esposti ad un sole non indifferente per tutto il tempo, cosa che però non scoraggia e non inficia il loro supporto alla squadra.

Venendo alla tifoseria di casa, si rivede invece in balaustra lo storico striscione “ALLENTATI”, dopo che nella scorsa stagione aveva esclusivamente campeggiato “AVANTI ULTRAS” per solidarietà e sostegno ai tanti diffidati sopraggiunti dopo il movimentato Fasano-Nardò. Sempre bello vedere uno striscione con un così lungo passato di militanza alle spalle, restituisce inevitabilmente un sapore fortemente retrò alla sfida. Senza però rimpiangere e crogiolarsi nella malinconia dei tempi che furono, i pugliesi si rendono protagonisti come sempre di una prova canora generosa e senza pause di sorta. Un lungo campionario di temi e motivi musicali che dura 90 minuti, con alcuni cori che si prolungano anche per decine di minuti. Bandiere al vento e fumogeni non mancano mai, a restituire un tocco in più di colore.

Fra i cori infine ci sono da menzionare quelli contro Martina Franca, così come dalla parte opposta se ne sentono contro Potenza. In campo invece finisce con un pareggio a reti bianche.

Catello Onina