Mi lascio alle spalle il campo sportivo di Pianoscarano e mi dirigo in direzione dello stadio Enrico Rocchi, dove oggi si gioca l’importante incontro di alta classifica del girone G di serie D tra Viterbese e Grosseto.

Arrivo in zona stadio e presso il settore ospiti ci sono ben due camionette della polizia, mentre la strada che porta all’ex gradinata (chi conosce lo stadio sa bene dove si trova) è completamente chiusa alla circolazione delle macchine.

Entro in campo che mancano una ventina di minuti all’ inizio e devo dire che il terreno fatica a reggere l’acqua che cade in maniera forte e continua ed un lato del campo, precisamente davanti alla panchina del Grosseto, è completamente pieno d’ acqua tanto da formare una gigantesca pozzanghera.

Lo stadio è abbastanza pieno, con la tribuna coperta gremita in ogni ordine di posto e la Curva Nord più popolata del solito. I grossetani si presentano in numero discreto con 3 pullman e diverse macchine private. Con l’entrata delle squadre in campo i maremmani accendono un paio di torce, espongono un bandierone rosso con sopra disegnato un grifone e sventolano diverse bandiere a scacchi biancorossi. Invece nella curva gialloblu vengono sventolate delle bandiere e viene esposto uno striscione a ricordare chi non c’è più: RIP ANDREA.

Comincia la gara ed i grossetani tifano in maniera convinta, cercando di portare la squadra alla vittoria per colmare il gap in classifica con la capolista Viterbese, per l’ appunto. Accendono un fumogeno ed un altro paio di torce nel corso della partita e cercano di sventolare bandiere nonostante la pioggia scenda a dirotto: peccato che a cantare sotto l’ acqua sia solo la parte centrale del gruppo Maremmani.

I viterbesi non sono da meno, anche se cantano più cori secchi rispetto agli ospiti, ma in compenso fanno tanti battimani e mani alzate e sventolano discretamente le loro bandiere. Arrivati nemmeno al ventesimo minuto la Viterbese passa in vantaggio con Invernizzi, lesto a mettere la palla in rete e facendo esplodere letteralmente lo stadio con gli ultras in curva che accenderanno una torcia ed un paio di fumogeni blu.

I grossetani non si danno per vinti e continuano ad incitare la loro squadra con tanti battimani, nonostante stiano perdendo. Poco prima del gol del vantaggio dei locali, un tifoso ospite si arrampica su un muretto dove non ci sono tribune ed espone lo stendardo “Fiero di essere maremmano”, rimanendo lì per oltre 5 minuti sotto la pioggia, con lo stendardo alzato e ben visibile, prima di venir invitato a scendere dalla polizia (pensare che una volta era un rituale vedere i tifosi che si arrampicavano per cercar di intravedere uno scorcio di campo senza pagare).

Con i locali ci sono gli amici di Latina con lo stendardo “Leone Alato” e questo non sfuggirà agli ospiti, visto che gli canteranno contro più volte nell’arco della gara.

Inizia la ripresa e la pioggia non dà tregua, anche se entrambe le tifoserie non sembrano per niente risentirne, visto che continuano a tifare in maniera discreta: i grossetani accompagnando i cori con battimani, mentre i viterbesi fanno diversi treni con le mani alzate.

In questa seconda frazione gli ospiti abbozzeranno una sciarpata all’inizio, mentre i viterbesi esporranno due striscioni contro i biancorossi, uno in curva: “PUOI SOLO PARLA’ DI CALCIO GIOCATO MA QUANDO TI SEI SCONTRATO?” e subito sotto “CHIVESENCULA!”, mentre l’ altro viene esposto in tribuna dal gruppo Antichi Valori, capace durante la gara di far cantare per più volte l’intera tribuna e sventolare i due bandieroni: “GR = PORTO DI SIENA“.

Per il resto c’è da fare solo un grosso applauso alle due tifoserie, che hanno cantato per tutto il tempo sotto una pioggia battente che non ha mai dato tregua.

C’è da segnalare anche la sciarpata fatta dagli ospiti verso il fischio finale, che durerà diversi minuti e fino a quando la squadra non andrà a ricevere gli applausi della propria gente, nonostante la sconfitta che li fa scivolare a 6 punti dalla vetta.

Per i padroni di casa lunghi e meritati applausi sia dalla curva che dalla tribuna, con la squadra che farà il giro partendo dalla curva per poi andare al lato più estremo della tribuna coperta: si comincia a sognare, vista la concomitante ed inaspettata sconfitta del Rieti a Genzano che permette alla Viterbese di restare capolista con quattro punti di distacco dal Rieti secondo in classifica.

Marco Gasparri.