01

Sono giorni convulsi a Rimini, giorni in cui le questioni strettamente ultras hanno dovuto, per cause di forza maggiore, cedere il passo alle preoccupazioni per la vera e propria sopravvivenza (oggi, per esempio, la tifoseria terrà un sit-in in Consiglio Comunale per sensibilizzare sul tema). Il sodalizio biancorosso infatti, dopo una lunga e quasi ininterrotta sequela di problematiche d’ogni tipo, si ritrova nuovamente ad un passo dal baratro del fallimento.

Nonostante tutto ciò, i tifosi non hanno voluto mancare di far sentire la propria anche sul recente divieto di trasferta di Pistoia. La sfida con la Pistoiese rappresenta da sempre una delle più sentite in terra di Toscana, in virtù soprattutto di alcuni precedenti del passato, ma non è stato possibile riviverla per l’aprioristica chiusura della combriccola dell’Osservatorio.

Mossa irriverente ed audace quella della tifoseria Riminese che, proprio nel giorno della partita, con un raid a sorpresa ha esposto uno striscione proprio di fronte alla questura cittadina: “Coi divieti volete mascherare tessere inutili e questure che non sanno lavorare”.

Lo striscione ovviamente non ha avuto lunga vita, ma è a suo modo un segnale ulteriore che il messaggio è arrivato a destinazione ed ha fatto pure effetto.

La tessera è inutile, e questo è un dato di fatto, alla luce dei continui divieti a carico di chi l’aveva sottoscritta e per mano di chi garantiva che, con questo pezzo di plastica, non ci sarebbero stati più problemi di ordine pubblico o settori ospiti inaccessibili.

Siamo dunque tornati allo status quo ante-Tessera, con le trasferte vietate a chiunque non appena si intraveda, anche solo in lontananza, un barlume di possibilità di tensione. In tutto ciò la strategia applicata dalla rete Osservatorio-Casms-Prefetti-Questure è così sistematica da sembrare pregiudiziale, da dare insomma ragione d’essere a certe rimostranze da parte dei tifosi.

Di fatto i tifosi Riminesi hanno sottolineato l’ovvio, ma a questi signori dal divieto facile e perenne, dimentichi di quanto andavano affermando mentre propagandavano i clamorosi trionfi della loro stupida tessera, qualcuno deve pur dirglielo, ancor più in un paese come il nostro dove la stampa e il resto dell’opinione pubblica risultano totalmente acritiche se non peggio asservite.

Matteo Falcone.