È il giorno delle Final Four di serie B, già da qualche anno Montecatini diventa capitale italiana del basket in questo giorno che decide le sorti delle quattro vincitrici dei playoff della terza serie nazionale. Come ogni anno questa manifestazione richiama un gran numero di pubblico e ne ho fin da subito la riprova imbattendomi in una lunga coda per entrare nell’impianto Termale. Riesco finalmente a varcare la soglia quando nelle casse del Palasport risuona il consueto Inno di Mameli, ciò significa che da lì a poco inizieranno le danze.
La prima partita vede di fronte Piacenza e Cassino, il format della manifestazione è molto semplice: chi vince è direttamente in serie A, la squadra che invece uscirà sconfitta da queste “semifinali” se la dovrà vedere il giorno seguente contro la perdente dell’altra partita in un match da dentro – fuori che decreterà la terza promozione.
Il cammino di queste due squadre fino a qui è stato molto simile, nessuna delle due ha vinto il proprio girone in stagione regolare ma una grande cavalcata nei playoff ha permesso a entrambe di essere qui quest’oggi a giocarsi questo prestigioso traguardo.
I Piacentini possono contare su circa 100 sostenitori giunti dall’Emilia Romagna che si raccolgono dietro al loro striscione con su scritto “Spazio Biancorosso Piacenza” e, pur con l’insolita scelta di cantare rimanendo seduti, si fanno sentire dai propri beniamini.
Qualche unità in meno invece nella curva Laziale dove la fa da padrona una pezza che riporta un semplice “Forza Virtus”, ai lati di essa sono apposti altri striscioni con alcuni slogan “Una vittoria x volare”, Virtus facci sognare”. Anche se in minoranza il tifo dei supporter rossoblu è almeno inizialmente costante e accompagnato da un tamburo che rimbomba in tutto l’impianto.
La partita inizia subito in discesa per i piacentini, Cassino riesce a tornare sotto nel secondo quarto spinta da una curva che riesce a dare il meglio di sé nel momento della rimonta, con cori secchi seguiti da tutto il settore. Dopo l’intervallo Piacenza sferra l’allungo decisivo, i tifosi emiliani galvanizzati dalle triple di Roberto Maggio (saranno 25 alla fine i suoi punti) alzano i decibel della loro voce e con alcuni battimani scanditi dal ritmo del tamburo, possono già far partire la festa. L’ultimo quarto non ha niente da segnalare, Cassino si arrende e la sirena finale fissa il punteggio sul 79 – 62. I tifosi biancorossi saltano e fanno festa per la meritata promozione mentre i supporter di Cassino applaudono comunque la propria squadra incoraggiandola per la decisiva partita del giorno seguente.
Appena il tempo di sorseggiare una birra che mi proietto già alla seconda partita, questa molto più interessante dal punto di vista del tifo. Alle 20:30 è infatti in programma Cento – San Severo e rimango sorpreso di come le due tifoserie inizino piano piano a riempire le due curve a loro riservate. Da Cento vi è un vero e proprio esodo di tifosi biancorossi che sognano la prima storica promozione in serie A: a pochi minuti dalla palla a due il settore Centese è stipato fino all’inverosimile e trasmette un incredibile colpo d’occhio (il numero preciso si aggira tra le 1000 e le 1200 unità). I Pugliesi però non sono da meno e nonostante un viaggio interminabile per raggiungere la Toscana, si presentano anch’essi in massa nell’impianto termale: alla fine saranno quasi 600 i Sanseveresi pronti a spingere la propria squadra nuovamente in serie A dopo 7 anni.
I Centesi per l’occasione preparano una super coreografia: ai lati fogli di carta lucida, argentati da una parte e rossi dall’altra, al centro della curva un telone raffigurante il Guercino (pittore del Seicento simbolo della città) con la scritta “Per Cento vanto e gloria” e sotto ad esso uno striscione con la frase “E ora insieme dipingiamo la storia”. Pugliesi che nonostante il buon numero risultano meno compatti dei loro dirimpettai, poiché alcuni risiedono anche nel settore di tribuna mentre nel settore di curva è facile identificare la frangia più calorosa del tifo giallonero poiché risulta leggermente distaccata rispetto al resto dei tifosi. Si posizionano dietro a uno striscione con scritto “2005”, mentre alla loro destra compare anche un’altra pezza con affissa sopra la parola “Irriducibili”.
Il tifo da entrambe le parti è nettamente da categorie superiori, la partita inizia sui binari giusti per Cento e i suoi tifosi si fanno sentire sia con la voce sia con le mani, con cori vari seguiti dalla maggior parte del settore con cui riescono a creare una vera e propria bolgia, il tutto coordinato da due tamburi posti ai lati del lanciacori in balaustra. Al centro del settore biancorosso è posto lo striscione del gruppo principale della Benedetto denominato “Old Lions”, a margine una pezza di una sezione della “Fossa Dei Leoni” di Bologna, storicamente gemellati con la tifoseria Centese.
All’intervallo lungo Cento ha 11 lunghezze di vantaggio ma la strada verso la serie A è ancora tutta da percorrere infatti, al rientro dagli spogliatoi, San Severo con una serie di triple prima si riavvicina e in seguito addirittura sorpassa la squadra emiliano-romagnola mandando in estasi tutto il pubblico di fede giallonera. È in questo momento che anche i sostenitori di tribuna partecipano attivamente al tifo, cantando, saltando e cercando tutti insieme di spingere la propria squadra verso un’impresa che fino a pochi minuti prima sembrava pura utopia.
Negli ultimi dieci minuti però l’attacco pugliese si inceppa, Cento ritrova coraggio e riesce a riportarsi avanti. Negli ultimi due minuti anche grazie alla freddezza dalla lunetta, la squadra biancorossa allunga e i 1.200 sostenitori della Benedetto possono lasciarsi andare a un urlo liberatorio: per la prima volta nella sua storia Cento riesce a raggiungere la serie A2 e nel settore i tifosi sono comprensibilmente in visibilio. Proseguiranno i propri festeggiamenti nel loro centro cittadino, con protagonisti tifosi, squadra e resto della cittadinanza. Dall’altra parte i Sanseveresi cercano di rincuorare i propri giocatori, provando a far voltare loro pagina fin da subito in vista della sfida cruciale del giorno seguente contro Cassino. Da segnalare l’accensione (volontaria o meno) di due fumogeni che hanno fatto partire l’allarme antincendio dell’impianto termale, spento forzatamente dai sostenitori biancorossi.
Testo di Tifo Toscano.
Foto di Luigi Bisio.