Chi dice che il campionato italiano è poco emozionante si deve ricredere, in questa stagione si arriva all’ultima giornata e non sappiamo esattamente quale sarà la terza squadra a retrocedere in serie B e quali saranno le squadre che entreranno nel lotto delle coppe europee. Perciò emozioni a non finire e radioline accese in trepida attesa di ricevere la notizia di un gol e poter gioire di una sconfitta dell’avversaria.
Il calcio è anche questo, un pizzico di fortuna, quella di trovare all’ultima giornata un avversario magari già in vacanza, demotivato, con la mente alla prossima stagione e scarico di adrenalina. Tutti i giochi sono in ballo, la posta in palio, tra salvezza e Champions League è alta, ma tra tutti gli incontri quello che genera più aspettative è sicuramente quello del Franchi dove si affrontano due squadre che hanno bisogno disperato di punti per centrare quella salvezza che un paio di mesi fa sembrava traguardo scontato.
Arrivo di buon’ora nei pressi dello stadio, Firenze è il solito brulicare di persone di tutte le età e di tutte le varianti: si va dal folcloristico personaggio vestito di viola che sventola un bandierone stile anni ’80, passando per famiglie che si dirigono verso la Fiesole in fervente attesa, fino ad arrivare al nocciolo degli ultras che stazionano nei pressi dello stadio bevendo birra e discutendo della giornata che potrebbe essere lunga ed estenuante.
Dentro lo stadio il settore ospiti, andato esaurito, si anima man mano che si avvicina il fischio d’inizio dell’incontro ed anche la curva di casa compie il medesimo percorso. Il risultato non è deludente, alla fine la Curva Fiesole è il solito muro di persone mentre i due spicchi del settore ospite sono presi d’assalto dai Grifoni.
I minuti che anticipano l’inizio delle ostilità, sono ingannati dalle due tifoserie per mettere in chiaro i reciproci rapporti, i cori offensivi sono parecchio seguiti segno che oltre agli ultras, anche i tifosi delle due compagini sono ben a conoscenza di questa antipatia ormai storica.
Le due tifoserie vivono quasi in simbiosi questa partita, entrambe decidono per non esporre pezze e striscioni dei gruppi organizzati ed anche a livello di bandiere e bandieroni c’è davvero poco da osservare. Resta la voce, l’incitamento, la passione di due piazze che al netto della contestazione alla presidenza decidono di seguire la linea del sostegno ad oltranza per evitare quella serie B che, per storia e tradizione, sarebbe un colpo allo stomaco di non poco conto. Sostegno che le due tifoserie non fanno assolutamente mancare, i cori ed i battimani si sprecano sia da una parte che dall’altra, i genoani malgrado i numeri portati a Firenze, riescono ad organizzarsi parecchio bene e i due settori cantano all’unisono non risparmiandosi un secondo.
I viola hanno dalla loro i numeri ed in questa serata la curva sembra davvero stringersi in maniera encomiabile attorno alla squadra, sostenendola malgrado le evidenti difficoltà incontrate da quest’ultima sul terreno di gioco. In effetti, nella prima frazione, è il Genoa a fare qualcosina di più, nella ripresa invece le due squadre si annullano e preferiscono non giocare visto che da Milano arrivano notizie tutto sommato non allarmanti. Quando poi l’Inter passa in vantaggio sull’Empoli, la partita del Franchi scema del tutto ed i minuti vengono fatti scorrere evitando qualsiasi pericolo, il pareggio a questo punto accontenta entrambe le squadre ed infatti sarà il risultato finale che decreta praticamente la salvezza di Fiorentina e Genoa a dispetto dell’Empoli.
Fine gara che vede la Fiesole indubbiamente sugli scudi, la squadra viene sommersa dai fischi e questa volta non sono solo gli ultras ma l’intero stadio a fischiare quei giocatori che sono stati incitati e sostenuti solo per evitare la retrocessione. Spuntano pure due striscioni eloquenti e quando la squadra prova ad andare sotto il settore per i saluti di rito, i fischi di disapprovazione aumentano d’intensità e fanno desistere anche i giocatori più decisi. Gli applausi dei fiorentini vengono indirizzati solo verso l’ex tecnico Prandelli che a Firenze ha lasciato un bellissimo ricordo.
A far festa sono i genoani, la salvezza è conquistata non senza soffrire ma a ben vedere il traguardo non era assolutamente scontato, visto che l’incontro si giocava in trasferta e per di più contro un’avversaria che teoricamente, ma solo teoricamente, sarebbe anche un po’ più attrezzata. Del resto la politica del presidente Preziosi è ben nota ed anche in questo mercato di gennaio se ne è avuta la conferma con la cessione di Piatek e l’arrivo di Sanabria.
A Firenze resta l’avversione contro i Della Valle, con i quali la frattura sembra ormai insanabile, visto che anche in questo caso non sono solo gli ultras che dissotterrano l’ascia di guerra ma anche gran parte dello stadio è stufo della presidenza e lo si capisce dai cori finali che vengono intonati da buona parte degli spettatori. Le notizie recenti parlano di un passaggio di consegne che sembrerebbe vicino, il dubbio rimane su chi può issarsi al timone di una gloriosa società. Il calcio è un mondo di squali, dove passione, rispetto per le tradizioni e salvaguardia del tifoso sono concetti che non vengono minimamente presi in considerazione. Dubito sempre di chi fa il proprio ingresso in questo mare infestato promettendo successi e distribuendo dosi massicce di ottimismo. Il tempo sarà arbitro di questa ennesima sfida. La più importante.
Valerio Poli