Amichevole di lusso a Viareggio, dove si affrontano due squadre di categorie diverse ma con un passato di tutto rispetto ed un presente che deve essere ancora completamente scritto: la Fiorentina è un cantiere aperto, con giocatori che vanno e vengono, il Parma, neopromossa in serie B, ha costruito una squadra di tutto rispetto, attrezzata per ben figurare nel prossimo campionato.
L’incontro in origine doveva essere giocato alle ore 20:30, un grande classico estivo, ma in seguito sono sorti problemi di illuminazione dell’impianto ed è stato anticipato alle 19, salvo poi nuovamente modificare l’orario e stabilire definitivamente le 18 per il calcio d’inizio. Tutto questo il giorno prima della partita, in barba alle esigenze dei tifosi che ancora una volta contano meno del due di picche quando briscola è cuori.
A Viareggio, come era facile immaginare, si assiste ad una invasione di tifosi viola. Molti sono i vacanzieri in zona e qualcuno è stabile nella costa, perciò il tempo del viaggio si accorcia notevolmente. Tribuna e distinti quasi completamente in mano ai tifosi fiorentini, molti quelli con indosso la maglia viola, qualcuno azzarda anche la sciarpa. La curiosità nel vedere i nuovi arrivati è tanta ma anche la speranza riposta in mister Pioli, ampiamente applaudito prima dell’inizio della gara.
Parmigiani che anche in questa occasione non deludono, la partita non conta assolutamente nulla, il periodo è vacanziero, la distanza pur non essendo siderale non è neanche irrisoria, eppure la Curva Nord si presenta in quello che comunemente è il settore ospite dell’impianto viareggino e prova a farsi sentire. I Boys restano un gruppo che raramente “toppa”, poi è ovvio che è difficile non aver scheletri nell’armadio, ma la presenza anche in questo pomeriggio è assicurata.
Pezza Curva Nord Matteo Bagnaresi con una trentina di ultras che vanno ad infoltire la schiera di tifosi gialloblu appartenenti ai club. Non possono essere un rullo compressore nel tifo ed infatti non lo sono stati, ma comunque hanno ravvivato un pomeriggio altresì silente e noioso. Qualche coro per la squadra, i classici applausi, una bandierina sventolata e cartellino timbrato. Quello che c’era da fare è stato fatto.
Sul fronte viola i numeri son schiaccianti, a livello di ultras ben poco da segnalare all’interno dello stadio: un paio di drappi viola appesi alla vetrata, di cui uno degli Aficionados, è tutto quello che c’è da menzionare. Per quanto riguarda il tifo, due cori per la squadra e qualche mugugno al triplice fischio del direttore di gara per un pareggio che fa storcere il naso ai più esigenti.
Segnalo infine, prima dell’inizio della partita, il tentativo, riuscito o meno non lo vengo a sapere, di contatto tra le due tifoserie nella pineta che costeggia l’impianto sportivo.
Valerio Poli.