Foggia e Avellino si dividono per poco più di cento chilometri e per un odio che oltre alla contiguità di campanile è stato anche alimentato dai tanti campionati giocati, e spesso contesi, spalla a spalla dalle due squadre. Con le ovvie ricadute in termini di tifo.

Questa partita è però meno affascinante del solito alla vigilia non tanto per mancanza di retroterra, come abbiamo avuto già modo di dire molto ampio, ma per le varie iniziative che vengono intraprese per ragioni di sicurezza, prima fra tutte l’odiosa pratica di moda quest’anno di limitare il numero dei biglietti riservati agli ospiti. Sono 220 inizialmente i tagliandi concessi ma di fronte al rifiuti e alle rimostranze degli irpini, la scorta viene portata a 400 al fine di sbloccare lo stallo. Biglietti ovviamente polverizzati a stretto giro.

Entrati però allo “Zaccheria” per questa sfida, il silenzio è quasi surreale: un elicottero decollato dalle Isole Tremiti si è schiantato nelle campagne di Apricena con a bordo 7 persone fra cui membri dell’equipaggio, turisti e un medico del 118 in servizio sulle isole; il minuto di raccoglimento osservato dalla squadre, prima del calcio d’avvio e poi protratto per tutti i primi quindici minuti dalle Curve.

Entrati successivamente in clima partita, l’atmosfera è diventata subito e letteralmente rovente con l’arrivo degli avellinesi che ha dato il via ad un fitto lancio di torce e fumogeni da una parte all’altra del settore ospiti con la contigua Curva Nord che ha costretto persino il direttore di gara ad interrompere la gara per ben dieci minuti. E che ovviamente nei giorni successivi diviene argomento principe dei soliti salotti televisivi e giornalistici più interessati all’inutile retorica moralizzante che alimenta i loro ascolti o le loro vendite, che non a inquadrare davvero il fenomeno.

I minuti che seguono sono di contrapposizione vivace, continuamente rinfocolata da sfottò reciproci e da un tifo davvero di alto livello, su ciascuno dei tre fronti oggi impegnati. Gioca un ruolo importante anche la gara in campo, che vede le due squadre lottare senza risparmiarsi, come piace ai tifosi. Alla fine però tutto si conclude con un pareggio, senza vincitori né vinti, anche se a posteriori di questa serata tutto si potrà dire ma non che sia stata avara di spunti.

Pier Paolo Sacco