Allo Zaccheria va di scena uno dei tanti derby pugliesi di questa stagione. E – come probabilmente sarà per la maggior parte degli stessi – i protagonisti non saranno le due tifoserie. Per l’occasione, infatti, è stato imposto totale divieto di trasferta ai tifosi monopolitani (vendita consentita ai soli residenti nella provincia di Foggia).

Ci sarebbe molto da dire sull’ennesima scelta che conferma il preoccupante trend stagionale riguardante restrizioni e limitazioni per i supporter calcistici. Al contrario della strada intrapresa prima di inizio pandemia (che doveva portare, tra le altre cose, alla totale eliminazione della tessera del tifoso) con il graduale allentamento dei divieti e maggiori trasferte consentite anche nei match più a rischio, da settembre sono stati moltissimi gli incontri interdetti al pubblico ospite. L’essersi quasi “abituati” a talune limitazioni della libertà di circolazione all’interno del proprio Paese, per ragioni prettamente discriminatorie (ragioni spalleggiate peraltro proprio da quei personaggi che sovente additano i settori popolari per “incriminarli” di discriminazione territoriale) è forse l’aspetto più triste.

Resta a dir poco vergognoso che nel 2021 non ci sia la voglia o la capacità di gestire qualche centinaio di tifosi al seguito della propria squadra. Guardandola da una prospettiva critica si direbbe che la vera sconfitta dello Stato non è permettere che in uno stadio vengano accese torce ed esplosi bomboni, o che gli ultras abbiano i loro spazi per tifare in piedi e senza rispettare i propri posti, ma è il non saper garantire la frequentazione totale e libera delle gradinate, ricorrendo a divieti che non risolvono eventuali problemi ma contribuiscono solo a mettere la polvere sotto il tappeto senza che nessun (pagato con il denaro pubblico) si prenda mezza responsabilità.

Parlare di tutto ciò in un momento in cui l’Italia è dilaniata da tensioni sociali e in cui ormai il dibattito pubblico è fermo e relegato solo ed esclusivamente a green pass e vaccini è inopportuno? Forse è invece proprio il momento di scoperchiare il Vaso di Pandora e far uscire prepotenti tutte le incongruenze, le incoerenze e le manchevolezze che quotidianamente si manifestano in uno dei settori più importanti e complicati della vita sociale del Belpaese. Il movimento ultras – nessuno me ne voglia – è stato senza dubbio depotenziato negli ultimi quindici anni ed attualmente non ha mezzi, forza, numeri (e forse neanche la voglia) per portare avanti battaglie che quantomeno ripristinino una parvenza di normalità dentro e fuori gli stadi. Ma continuare a fare spallucce rischia di essere molto pericoloso, nonché controproducente. Come hanno recentemente scritto gli Ultras Tito della Sampdoria non conta solo tornare sulle gradinate, ma conta anche il come.

Tornando all’incontro come sempre è ottima la prova offerta dagli ultras rossoneri con le due curve che sostengono a gran voce l’undici di Zeman contro un Monopoli reduce da un ottimo inizio di campionato. Alla fine sono i dauni a spuntarla grazie ad un gol di Ferrante nel primo tempo. Un successo che restituisce ossigeno al tecnico boemo, reduce dal pesante 3-0 rimediato sul campo del Palermo. Il Foggia si mantiene in scia alle prime posizioni potendo preparare con serenità l’attesissimo derby col Bari a cui, manco a dirlo, i tifosi dei Satanelli non potranno assistere!

Foto Pier Paolo Sacco.
Testo a cura della Redazione.