L’incontro di oggi al “Friuli” contrappone due squadre una volta gemellate il cui rapporto, al giorno d’oggi, pur parecchio distante a quella vecchia amicizia, si limita però alle sole offese reciproche.

Una volta tanto si gioca nel classico orario domenicale delle 15.00 ed è quasi un miracolo, in un campionato dove il famoso spezzatino ha raggiunto livelli di disomogeneità più prossimi alla coriandolizzazione.

Gli spettatori sono all’incirca 11.000, grazie anche all’aumento della capienza che è stata portata al 75% dopo le più prudenti restrizioni iniziali a causa del Covid e si spera chiaramente presto di poter arrivare al 100%.

La curva di casa si concentra tutta al centro dove sfoggia tante bandiere, due aste e con un tamburo che cerca di supportare il lavoro del lanciacori che, armato di megafono e quasi sempre spalle al campo da cui riesce a sbirciare giusto qualche momento chiave, dirige comunque con sagacia il tifo del resto dei presenti.

A proposito di gemellati, questa volta attuali, verso la metà del primo tempo, viene esposto un lungo striscione per salutare i gemellati austriaci del Salisburgo, visto che proprio in questi giorni ricorre il ventennale della nascita di questo legame internazionale.

Da Bologna buona la presenza ospite che si aggira più o meno sulle 800 unità. Sciarpata all’inizio per loro, mentre la parte più bassa ci metterà un po’ a riempirsi. Solamente un parte dei gruppi decide di seguire, visto il periodo storico e le già citate limitazioni, ma lo fa senza nessuna pezza.

Il tifo dal punto di vista vocale è ottimo da parte di entrambe le tifoserie, in uno stadio dove l’unica cosa che stona sono i seggiolini multicolore che offrono una sensazione di maggior riempimento ma inficiano anche l’impatto del colore portato dalle tifoserie.

La partita in campo finisce 1-1 con lo strascico di diverse polemiche per il gol del pareggio dell’Udinese, in merito al quale diverse sono le rimostranze ospiti per l’uso del Var.

Luigi Bisio