I ricordi, molto sbiaditi, dell’ultimo Bari-Spal, risalgono a circa 25 anni fa, quando ancora il calcio si giocava rigorosamente la domenica pomeriggio, il biglietto si poteva fare tranquillamente la domenica al botteghino, divieti, tessere e pay-tv erano termini di cui il tifoso non conosceva il significato.

Un po’ di nostalgia non guasta mai , ovviamente ritorna quando, dopo un quarto di secolo, ritrovi una tifoseria nello stesso identico posto ma con i contorni tremendamente modificati. Non a caso, nel freddissimo e pungente giovedì sera, in cui le mani erano così gelate da far passar la voglia di tenere la macchina fotografica, il primo coro che timidamente si sente è proprio degli spallini, non a caso a condanna del nostro calcio malato.

Come detto, fa davvero molto freddo questa sera. A parte la curva nord superiore, che si popola molto lentamente e alla spicciolata, il resto dello stadio numericamente non risponde come dovrebbe. Molti abbonati preferiscono gustarsi (per modo di dire) la partita comodamente a casa che infreddolirsi.

La buona presenza numerica ospite salta subito all’occhio: il ritorno in serie B e il terzo posto in classica hanno portato entusiasmo e voglia di esserci, pur in una trasferta lunga e affascinante come quella di Bari. Offrono una quadratura molto interessante, poche pezze appese ma di pregevole fattura nella balconata superiore, perché la parte inferiore è inagibile, non si sa per quale motivo sinceramente.

Le presenze si aggirano intorno alle 150/200 unità. Risultano belli ordinati, anche se durante l’arco dei 90 minuti, non hanno lasciato un’impronta vocale memorabile come era lecito aspettarsi. Davvero bella la fitta sciarpata, interessanti le manate ma vocalmente, come detto, sono risultati piuttosto tiepidi. Dalla curva sud si sentono, ma molto raramente e flebilmente. Nessun intento eccessivamente critico: portare quasi 200 persone in settimana a Bari, negli ultimi anni è stata una questione per pochi. Quindi massimi complimenti alla tifoseria spallina.

La curva Nord invece, offre come sempre un bel muro a partire dal trentesimo del primo tempo. Inizialmente tantissimi erano i vuoti nella parte superiore. Sciarpata iniziale piuttosto fiacca, ma tutto sommato compensata dalla discreta prova durante il prosieguo della gara, messasi in salita in virtù del vantaggio ospite.

Bell effetto ottico iniziale per le diverse torce ad intermittenza accese: nulla di entusiasmante, ma sicuramente apprezzabile. Presente una rappresentanza doriana con pezza al seguito, la nord si lascia andare al consueto repertorio generoso verso una squadra che anche quest’anno stenta a decollare. Si accende dopo il pareggio, ma tutto vano. Molto attivo anche il settore della ovest, con diverse torce accese durante la gara.