Con una temperatura poco sopra lo zero e in un giorno lavorativo si affrontano all’Arturo Valerio, Melfi-Juve Stabia, gara che vede due tifoserie dal diverso stato d’animo, i verde-blu di casa penultimi in classifica mentre gli ospiti inseguono la capolista Matera.

Malgrado la classifica e la temperatura, i padroni di casa presenziano nel loro settore in circa 150 unità e facendo quadrato sostengono gli undici in campo con manate e due bandieroni ai due lati del settore.

Sotto di un gol fin dai primi minuti, i ragazzi della BRIGATA NORMANNA cercano di spingere la loro squadra al pareggio non mollando neanche per un minuto e cercheranno di scaldarsi “pogando” e saltellando.

L’inzio del secondo tempo è una fotocopia del primo, visto che ancora una volta, dopo pochi minuti, gli Stabiesi segnano e raddoppiano il vantaggio, a questo punto iniziano a contestare i giocatori, invitandoli ad onorare e sudare la casacca che indossano.

In tribuna coperta presente invece un gruppetto di ragazzi che hanno sostenuto la squadra con cori diversi da quelli della BRIGATA, anche se non ho idea dei perché o della rilevanza effettiva di questa divisione.

Capito ospiti: PRIMA LINEA, SGUARDO FIERO… LELAR ETERNO GUERRIERO, con queste parole i ragazzi della curva sud di Castellamare ricordano Catello Esposito, da tutti conosciuto come Lelar, storico ultras Stabiese morto un anno fa in sella al suo T-Max, impattando contro un muro dopo aver perso il controllo del mezzo.

Dopo dieci minuti di silenzio gli stabiesi iniziano sostenere la squadra in campo con una bella sciarpata e una torcia per poi proseguire la loro prestazione su toni veramente alti: battimani a ripetizione e bandiere sempre al vento, mentre qualcuno sfida il freddo mettendosi per diverso tempo a torso nudo.

A fine gara i giocatori ospiti si concedono l’abbraccio dei propri tifosi, mentre quelli di casa verranno contestati durante l’ingresso al tunnel che li porta negli spogliatoi dai tifosi presenti in tribuna.

Colgo l’occasione per ringraziare due tifosi del Melfi per il materiale regalato.

Francesco Fortunato.