Fino alla stagione scorsa la parte non tesserata degli ultras del Frosinone mai avrebbe pensato di poter tornare a viaggiare liberamente. Dopo la prima partita fuori dalle mura amiche contro la Pro Vercelli, match aperto anche ai non possessori di tessera del tifoso, il Vecchio Leone e gli Uber alles tornano a macinare km per i propri colori, questa volta perché costretti a disputare sul neutro di Avellino il primo match casalingo.
I dati ufficiali dicono che allo stadio Partenio sono presenti 982 spettatori, con una sparuta presenza di tifosi ospiti. Faccio due conti e mi rendo conto che in questa serata estiva mancano all’appello quasi 2.000 spettatori ciociari, infatti la campagna abbonamenti si è chiusa con circa 2.800 tessere sottoscritte, ma evidentemente giocare lontano di casa ha influito.
Presenti, come sempre, i ragazzi della Curva, che sostengono a gran voce i propri beniamini, chiamati quest’anno a riscattarsi dopo la cocente delusione dei play off della passata stagione. Si posizionano nel primo anello della curva sud, proprio al di sotto del settore in cui i tifosi irpini solitamente sostengono i propri colori. Frosinone e Avellino sono legate da una forte amicizia, ma per l’occasione non ci sono drappi o vessilli degli ultras biancoverdi.
Presente anche un manipolo di ragazzi del Cittadella che timidamente incitano la propria squadra.
Sul campo vittoria per i “padroni di casa”, che ottengono così la seconda vittoria consecutiva in campionato.
Testo di Michele D’Urso.
Foto di Giuseppe Scialla.