Dopo qualche anno torna uno dei derby più sentiti della Campania, quello tra due squadre, Giugliano e Puteolana, rappresentative di altrettante grandi città della provincia di Napoli.
Purtroppo a causa dell’inagibilità del “De Cristofaro” di Giugliano, il derby si gioca in campo neutro, ovvero al “Vallefuoco” di Mugnano di Napoli, ma per venire incontro ai tantissimi tifosi che non volevano perdersi questa tanto sentita partita, il comune di Giugliano ha messo a disposizione pullman gratuiti per lo stadio.
Arrivato allo stadio mi rendo conto subito che il servizio d’ordine è di quelli imponenti: strade chiuse e alcune camionette dei carabinieri a chiudere i passaggi tra il settore destinato agli ospiti e quelli di “casa”.
Guadagno l’ingresso in campo quando gli spalti sono ancora vuoti, ma si odono da fuori cori sia da parte giuglianese che puteolana. Entrano prima gli ospiti che eseguono un ingresso compatto, accompagnato dall’esplosione di qualche petardo e dall’accensione di qualche torcia. Si sistemano dietro la pezza “Sempre i soliti” in una 70 ina di unità, mentre più a lato vengono appesi lo striscione “Onoratela” e uno della “Vecchia Guardia”.
Successivamente entra qualche ultras giuglianese alla spicciolata che appende il proprio materiale. Nel frattempo noto che gli ultras si stanno organizzando per fare un ingresso compatto e così, dopo qualche minuto, effettuano un corteo che attraversa tutto il settore mentre cantano per Giustino, un ultras giuglianese venuto a mancare qualche anno fa, a causa di una grave malattia, ma che tutt’ora vive nei cuori dei suoi amici di stadio.
Dopo che anche loro si sistemano inizia la partita, sia quella in campo che sugli spalti. Partono forte entrambe le tifoserie con battimani e cori effettuati da tutto il settore ospiti e da tantissimi giuglianesi. Sapevo della bella realtà ultras di Pozzuoli in quanto avevo visto già qualche partita al “Conte” ai tempi della serie D, ma i giuglianesi non li avevo mai visti da inviato Sport People e devo dire che sono stati davvero impressionanti, non tanto per la presenza numerosa, che magari un derby sentito può sempre attirare, ma per la quantità di persone che gli ultras sono riusciti a coinvolgere nel tifo. Per il resto, le foto parlano da sole.
Per quanto riguarda il contenuto dei cori, inutile dire che le offese tra i due gruppi sono state innumerevoli, come succede in ogni derby degno di essere chiamato tale, o almeno succedeva prima che l’isteria moralizzatrice del politicamente corretto non assassinasse l’atmosfera in tante sfide simili delle serie maggiori. Da notare l’accensione di torce in ambedue i settori e di qualche petardo da parte puteolana, oltre all’esposizione di uno striscione offensivo da parte dei giuglianesi.
Due modi di tifare diversi, quello giuglianese fatto di cori accompagnati da due tamburi che portavano quasi a ballare i tifosi, mentre quello puteolano maggiormente improntato su cori secchi, stile inglese, meno ritmati e più decisi.
In campo, per quel po’ che ho visto quando i miei occhi non erano attirati da quello che avveniva sugli spalti, ho notato una partita maschia, che ha visto vincitori i diavoli rossi di Pozzuoli per 1 a 2. Mi sono piaciute tantissimo anche le esultanze ai 3 gol, insomma, un sabato pomeriggio come noi amanti di questo mondo vorremmo vivere in ogni occasione in cui vi è una partita di calcio.
Emilio Celotto