Ed ecco che mi prendo la libertà di uscire dalla mia terra natia. Stranamente mi allontano dalla Toscana, valico l’Appennino ed arrivo a Bologna. La partita di oggi è un derby in tono minore, non certamente un Bologna – Modena, però è comunque l’occasione per vedere all’opera la Andrea Costa, che in queste ultime stagioni sembra vivere una seconda giovinezza, ed osservare da vicino i carpigiani, i quali ho visto all’opera in trasferta una sola volta e per di più in circostanze totalmente diverse, dato che allora erano ospiti in un minuscolo stadio delle categorie dilettantistiche. I Carpigiani hanno disputato campionati professionisti, sono sprofondati nei dilettanti per poi rialzare la testa e tornare dove il calcio ed il tifo contano. In questi anni, quello che si può dire della tifoseria biancorossa è che essa c’è sempre stata anche in quegli anni dove andare i trasferta non era propriamente semplice, soprattutto per una tifoseria piccola. I tempi sono cambiati e dagli anonimi campetti si passa a stadi che incutono un certo rispetto e trasudano di storia; Bologna ed il “Dall’Ara” fanno sicuramente parte di questa categoria.
Giornata grigia, ma la pioggia resta lontana quanto basta. Sportivi, tifosi ed ultras rossoblù arrivano allo stadio con un buon anticipo, tanto che già un paio d’ore prima dell’incontro si notano parecchie persone che passeggiano o fanno assembramento nei dintorni dello stadio.
Entro sul terreno di gioco quando gli ospiti stanno attaccando alla vetrata e sulla balaustra striscioni e pezze. Qualche problema per trovare la giusta collocazione, ma alla fine il cerchio sembra quadrare. Gli “Irriducibili” si sistemano nella parte bassa dietro al proprio striscione, gli altri gruppi preferiscono posizionarsi a centro settore dietro le numerose pezze biancorosse.
I bolognesi confermano il proprio momento d’oro: la curva pian piano si rivela tutta esaurita e popolata da un gran numero di ultras. Tutti i gruppi della Andrea Costa fanno a gara per farsi notare: striscioni, bandiere e pezze danno alla curva un gran bel colpo d’occhio ed il muro di persone che ti trovi davanti è imponente.
Il prepartita viene catalizzato dal ricordo di Klas Ingesson, lo sfortunato centrocampista svedese ex Bologna che, dopo aver lottato a denti stretti, si è dovuto arrendere ad una rara malattia che lo ha colpito nel 2009. Le cure, la parziale guarigione, le ricadute, Klas Ingesson ha lottato continuando a far parte del mondo del calcio; ha continuato, finché gli è stato possibile, ad allenare. Poi, ad ottobre di quest’anno, il decesso. La società rossoblù, gli sportivi ed i tifosi bolognesi e gli ultras lo hanno voluto ricordare ognuno a modo proprio. I messaggi della Andrea Costa non sono mancati: “Kom igen nu, Klas! Nu kor vi!”, scrivono “Tourist Group” e “Capottati”; “Ciao Klas grande guerriero” viene esposto dalla Vecchia Guardia”. La Curva Andrea Costa attira l’attenzione con il lungo striscione “Avevi un numero pesante sulla maglia…l’hai onorato in ogni battaglia. Ciao Klas”, mentre in zona “Forever” viene aperta la maglia formato maxi con il suo nome ed il suo numero. Tantissimi i cori a lui dedicati, il suo nome echeggia in tutto lo stadio, anche perché a partecipare è praticamente tutta la curva mentre, dal restante stadio, settore ospite compreso, piovono applausi più che convinti.
Si arriva ben presto al momento dell’ingresso in campo delle squadre, ed i bolognesi mettono in mostra un bello spettacolo, semplice ma pur sempre d’impatto: bella sciarpata su tutta la curva, poi bandieroni, bandiere a due aste e qualche bel fumogeno. La curva offre il meglio di sé ed i gruppi sembrano fare a gara per donare colore. In zona “Vecchia Guardia”, oltre alle sciarpe, si notano tanti bei bandieroni. I “Forever” mostrano diverse bandiere a due aste, i “Freak” un paio di bandieroni, mentre la “Beata Gioventù” abbellisce la sciarpata con qualche fumogeno. Niente male come inizio!
Anche i carpigiani non stanno con le mani in mano ed offrono, pure loro, una bella sciarpata, con l’aggiunta di una torcia accesa a centro gruppo e fatta cadere immediatamente a terra. Anche per loro si nota la compattezza e, visivamente, offrono un buon colpo d’occhio, anche perché il gruppo resta compatto nonostante il settore tenda a disperdere il potenziale.
Poi si parte con il tifo. I bolognesi possono contare su numeri esagerati, il potenziale è ottimo ed anche a livello di organizzazione non si scherza. I gruppi sono in contatto tra di loro, perciò il tifo viene coordinato parecchio bene: la “Beata Gioventù” ha i suoi lanciacori, “Forever” e “Freak” i loro, perciò basta un cenno d’intesa e tutti i gruppi seguono il tema proposto. Continuano a non mancare i messaggi che vuol mandare la Andrea Costa, ed un paio di striscioni si alzano e mostrano la medesima tematica: il “Settore Ostile” si fa notare per “Bentornato diffidato”, i “Forever Ultras” non cambiano di molto la sostanza esponendo “Bentornato al diffidato”. Inevitabili i cori contro la repressione ed in favore degli ultras, poi si torna a tifare ed incitare il Bologna.
I Carpigiani capiscono che numericamente sono messi sotto, ma anche loro provano a lasciare il timbro, visto che comunque hanno il potenziale giusto per farsi sentire: i loro cori sono d’incitamento alla squadra, anche se non mancano di spaziare su quasi tutte le tematiche del mondo ultras. Un paio di lanciacori si mettono spalle al campo per dirigere l’orchestra, ed in effetti il tifo viaggia su ritmi costanti e per nulla sottotono. Le pause sono ridotte al lumicino e, di tanto in tanto, c’è chi prova a coinvolgere nel tifo tutto il settore, provando, con fortune alterne, a trascinare pure quelle persone che si trovano un po’ ai margini del gruppo principale.
Anche la tifoseria bolognese, al pari di tante altre in Italia, non fa mancare il proprio pensiero sulla vicenda Cucchi. Ormai non c’è più neanche da immaginare cosa possa scrivere su uno striscione una tifoseria, in questa vicenda gli ultras si muovono compatti come non mai. Perciò, in zona “Forever Ultras” – “Freak”, appare uno striscione dai toni inequivocabili: “Lo Stato assolve i farabutti. Siamo sempre con la famiglia Cucchi”. Cori al riguardo e poi di nuovo a sostenere la maglia. Battimani e bandiere non mancano, ed infatti voce e colore è il binomio di questo pomeriggio.
A livello di colore anche gli ospiti non scherzano, inscenando una mini coreografia con il gruppo che espone bandierine bianche e rosse dividendosi idealmente in due parti. Pure in questo caso il tifo verte sempre sui soliti temi, il sostegno non viene meno con battimani e bandiere che si alternano con buoni risultati. I carpigiani non mancano di ricordare i nemici modenesi, ed un paio di cori sui canarini vengono seguiti diligentemente da quasi tutto il settore. Anche la seconda sciarpata della giornata riesce a coinvolgere un gran bel numero di persone. Se la voce comincia un po’ a scarseggiare, i biancorossi optano per qualche bel battimano al fine di riprendere fiato e dar via nuovamente alle danze.
La partita non si sblocca dal risultato iniziale. Le due curve viaggiano sempre su ritmi più che discreti ed, anche se sul terreno verde non si gioisce al gol, sugli spalti non c’è motivo di annoiarsi. Le due tifoserie fanno in pieno il proprio dovere fino al novantesimo minuto.
Al triplice fischio del direttore di gara, i giocatori vanno sotto i rispettivi settori per i saluti di rito. Ad essere maggiormente soddisfatti sono gli ultras biancorossi per un risultato importante in casa di una “grande”. A livello di tifo, promozione abbondante per entrambe le tifoserie che, per motivi diversi, stanno vivendo un periodo davvero niente male.
Valerio Poli