Oggi il settimo turno di campionato di Serie D offre uno dei tanti derby pugliesi del girone H fra Gravina e Barletta. Scelgo di recarmi allo stadio “Stefano Vicino” del centro murgiano curioso di rivedere dopo decenni gli ultras barlettani. E con il senno di poi posso dire di aver fatto la scelta giusta.

Gravina e Barletta, venendo alle mere questioni del campo, tornano ad affrontarsi sei anni dopo l’avvincente sfida del campionato di Eccellenza della stagione 2015-2016 allorquando, in uno stadio gremito, diedero vita ad un match vibrante che terminò con un pareggio per 1 a 1. L’assalto infruttuoso degli ofantini, a fine campionato, si tradusse nella vittoria dello stesso da parte del Gravina e con il Barletta costretto ai playoff, per tentare di acciuffare l’ultimo treno per la Serie D, poi purtroppo perso in finale.

Oggi è tutta un’altra partita, lontanissima parente di quella con cui ci si giocò la promozione a quei tempi, povera di occasioni e che finisce con un altro pareggio, ma uno 0 a 0 ben più avaro di emozioni. Ben altra partita è invece quella che si è giocata sulle tribune dove, se la gara si fosse decisa ai punti e fosse stato ammesso a verbale anche l’apporto del pubblico, avrebbe sicuramente vinto e con merito la tifoseria barlettana. Giunta a Gravina con oltre 500 unità, autrice di un tifo possente e colorato, la rappresentanza ospite ha buon gioco anche in virtù dell’annoso vuoto lasciato dallo scioglimento dei “Noi Ultras”. Quest’oggi si intravede un gruppetto di ragazzi dietro le insegne della “Fossa dei falchi” che con tanta buona volontà cercano di colmare il gap evidente di numeri ed esperienza con i dirimpettai. Potranno venire giorni migliori: serve la continuità.

Rientro a Potenza, la mia città di adozione, contento e con il buon proposito di rivedere quanto prima il Barletta, o per meglio dire gli ultras barlettani, magari in una gara tra le mura amiche per poter rivedere così il rinnovato “Puttilli” dopo tantissimi anni.

Pier Paolo Sacco