In una domenica primaverile, di quelle che preannunciano l’arrivo dell’estate, allieto la mia giornata andandomi a vedere una partita dal gusto ultras. Le due compagini a scendere in campo sono Gravina e Potenza, incontro valevole per la 30a giornata del campionato di Serie D. L’obiettivo per i gialloblù è di raggiungere l’ultima posizione disponibile per il treno play-off con uno sprint finale in queste ultime partite di campionato, i lucani, invece, hanno l’obbligo di mettere i tre punti in cassaforte per consolidare sempre più la vetta e mettere a debita distanza la Cavese, impegnata nel match di cartello allo Iacovone di Taranto, dove la compagine di casa darà sicuramente battaglia agli ospiti campani, sia in virtù della classifica che dell’antica rivalità tra le due tifoserie.

Un’ora prima dell’inizio del match, il clima fuori allo stadio è più che tranquillo. Gli ospiti presidiano il bar a qualche metro dal “Vicino”. Entrato nello stadio, le tribune sono quasi totalmente sold out, con la gradinata di casa composta prevalentemente da tifosi e da un restante discreto gruppo ultras, come ben noto falcidiato da molte diffide.

La tribuna ospite è gremita da circa 1.400 lucani che si presentano molto colorati: tante pezze e bandieroni a riempire il settore.

Dal pre partita si poteva immaginare che sarebbe stata una situazione distesa visto i cori di saluto e rispetto da parte di entrambi i supporter.

I gravinesi hanno tenuto per quasi tutto il match un buon sostegno, fatto di braccia, tamburi e voce, con molti bassi per la grande maggioranza della partita, probabilmente a causa vantaggio ospite giunto dopo qualche minuto.

I rossoblu, forti dell’ottimo momento calcistico, hanno sovrastato per quasi tutta la partita i locali con un’ottima presenza sugli spalti. Molto belli i cori a ripetere ed i battimani.

Ultima considerazione per i gravinesi, che hanno messo in mostra una curva ancora acerba e giovane con tanta strada da percorrere, ma oltre al tempo davanti, aspettano il rientro dei diffidati che potranno risultare la spinta in più per ricompattare il gruppo e completare il percorso di crescita di questa realtà emergente.

Testo di Vito Calabrese.
Foto e video di Vito Calabrese e Pier Paolo Sacco.