Per la quinta giornata del campionato di Serie D si sono affrontate, in terra toscana, il Grosseto e la Sanremese.

Gli ultras locali, in contestazione nei confronti della società, non hanno assistito al match per protesta, restando al di fuori dell’impianto sportivo “Carlo Zecchini”. Nel corso dell’incontro si avrà modo di udire anche l’esplosione di alcune bombe carta provenienti dall’esterno dello stadio, con ogni probabilità fatte esplodere agli stessi ultras biancorossi.

Sono circa una ventina i matuziani che raggiungono la città di Grosseto in pullman. Si sistemano nel settore a loro destinato esponendo gli striscioni dei gruppi principali, “Cani Sciolti Sanremo” e “Irriducibili” e sostenendo la propria squadra in campo per tutti i 90 minuti di gioco. Molti i cori a favore dei diffidati e soprattutto in onore dei tifosi biancoazzurri recentemente colpiti dal Daspo dopo la partita di campionato contro il Viareggio.

Sul campo la partita termina con il risultato di 1 a 1. Dopo il momentaneo vantaggio della squadra ospite, realizzato su calcio di rigore, il Grosseto riesce a riagguantare il pareggio a dieci minuti dal triplice fischio del direttore di gara.

Nota a margine relativa a quanto accaduto al di fuori dello stadio di Grosseto. Dopo la partita, infatti, la ripartenza del pullman dei tifosi ospiti, anche secondo quanto riportato da alcune testate locali, è stato salutato dal lancio di alcuni sassi, uno dei quali ha colpito e infranto uno dei vetri dello stesso mezzo utilizzato dai tifosi della Sanremese per raggiungere la città toscana. Non si sono però registrati contatti tra le due tifoserie.

In merito a questo episodio ho avuto anche modo di ascoltare il racconto degli stessi Ultras della Sanremese (che ringrazio per le foto di questa trasferta che mi hanno cortesemente inviato) che mi hanno testualmente raccontato e mi hanno voluto fortemente sottolineare: “Appena il sasso ha distrutto il vetro abbiamo fatto fermare immediatamente l’autobus e siamo scesi subito dallo stesso, ma non abbiamo trovato nessuno ad affrontarci”.

Daniele Caroleo.