Per un calciofilo come me, entrare in un palazzetto per una partita di basket fa sempre un certo effetto. Il
basket non è sinceramente tra i miei sport preferiti, ma quando si tratta di tifoserie non ci penso due volte e parto.

La partita tra Agropoli e Fortitudo Bologna dei play off che valgono la promozione in A1, inizialmente doveva giocarsi ad Agropoli, ma a causa di inadempienze strutturali del palazzetto cittadino, è stata spostata a Scafati.

Quale migliore occasione per vedere all’opera la Fossa dei Leoni? Al PalaMangano si presentano in molti agropolesi, ma il settore caldo del tifo è composto da una 50ina di persone ,che indossano tutti una maglia blu, presumibilmente del gruppo portante, ovvero la Brigata Saracena. I “padroni di casa”, seppur in queste insolite mura lontano dalle abituali, si fanno notare per un tifo abbastanza continuo, accompagnato da un tamburo, forse persino troppo forte visto che in più di un’occasione finiva per coprire la voce dei presenti.

Bel gesto della Brigata Saracena che ha esposto uno striscione per ricordare Massimino, un tifoso storico della Fortitudo venuto recentemente a mancare.

Per quanto riguarda gli ospiti, si presentano in più di 100 unità, una 15ina dei quali sono amici della
Juve Caserta. Belle pezze e bel materiale, sia per la Fossa che per i casertani. La cosa bella è che nel settore ospiti sono presenti uomini e donne di tutte le età. Mi ha fatto veramente venire i brividi un signore avanti con gli anni, suppongo sulla 60ina, indossare una maglia del gruppo e cantare dall’inizio alla fine, esultando ad ogni canestro.

Il tifo dei bolognesi è da urlo, senza soste. Nei momenti in cui i tamburi non suonavano, la loro voce rimbombava in tutto il palazzetto. A guardarli, il tempo passava senza che nemmeno me ne accorgessi. Veramente un gran gruppo.

Alla fine del match la vittoria va a Bologna, con l’ovvio tripudio che si scatena nel settore ospiti.

Emilio Celotto.