La forte pioggia non ha di certo rovinata quella che si è rivelata una splendida giornata di sport e di incontro. Si è svolto sabato 5 aprile a Matera il II° Trofeo “In Onore di Franco Mancini”. L’evento ha coinvolto gli ultras della Gradinata Franco Mancini di Matera e della Curva Nord Franco Mancini di Foggia, che si sono incontrati per ricordare il portierone materano nel secondo anniversario della sua dipartita.

Franco Mancini nasce a Matera il 10 ottobre 1968 da una umile famiglia del rione Piccianello. La passione per il calcio lo costringe sin dai primi anni ad alternare gli estenuanti allenamenti con la sua prima professione di panettiere. Oltre ad essere un’atleta eccezionale, Franco era anche un grande tifoso del Matera, precisamente un grande tifoso della Gradinata.

Dopo le giovanili, Franco vede ripagati i suoi sacrifici salendo alla ribalta prima del calcio locale, disputando 2 stagioni di C2 con la maglia del Matera, successivamente del calcio nazionale, portandolo a vestire le maglie di squadre più blasonate e di categorie maggiori. L’esperienza più importante della sua carriera Franco la vive a Foggia, accompagnando i pugliesi lungo tutta la trafila dalla C1 alla serie A. Il “Renè Higuita di Matera”, così ribattezzato per l’insolita (per un portiere) abilità  del gioco palla al piede, vestirà altre casacche illustri come quella di Bari e Napoli. Franco muore stroncato da un infarto il 30 marzo 2012 all’età di 43 anni, mentre a Pescara ricopriva il ruolo di preparatore dei portieri.

I numerosi tributi che le varie curve d’Italia hanno riservato a Franco dopo la sua morte sono la testimonianza di come egli fosse apprezzato ovunque giocasse. Il suo impegno, il suo attaccamento alla maglia, la sua professionalità e il suo rispetto nei confronti dei tifosi, sono il fattore comune che i tifosi delle diverse curve ricordano di Franco.

Nella stagione 2012/2013 il Matera ed il Foggia hanno disputato il girone H della serie D. In occasione della partita di andata, il 28 ottobre 2012, entrambe le tifoserie hanno voluto omaggiare Franco prima della partita con striscioni, cori e targhe ricordo. Circa un mese dopo, il 24 novembre, gli ultras foggiani hanno intitolato a Mancini la Curva Nord, da allora denominata Curva Nord Franco Mancini. In occasione della partita di ritorno, il 10 marzo 2013, anche gli ultras del Matera hanno voluto rendere omaggio al portierone di Piccianello intitolandogli la Gradinata. Tale giornata sarà ricordata anche per l’assurdo divieto della Questura di Matera per i tifosi foggiani di assistere al match e quindi di prendere parte alla cerimonia d’intitolazione. Una decisione assurda e a dir poco vergognosa che ancora oggi non trova risposta. Già di per se un divieto  rappresenta una limitazione della libertà di ciascun cittadino. Se poi si considera il fatto che sia stato impedito un momento di unione e di incontro pacifico e rispettoso tra due tifoserie, la vicenda è ancora più assurda. In quell’occasione, gli ultras del Matera decisero, dopo la cerimonia d’intitolazione, di non assistere al match in segno di protesta.

Nonostante il divieto gli ultras del Matera e del Foggia decidono ugualmente di incontrarsi nel nome di Franco Mancini, così da dar vita al Trofeo “In Onore di Franco Mancini”, giunto quest’anno alla seconda edizione. La prima edizione è stata disputata a Foggia l’anno scorso, quella appena trascorsa a Matera. Oltre alle tifoserie delle due città, erano presenti i familiari del giocatore, con i quali abbiamo fatto una emozionante chiacchierata.

La prima a parlare con noi è stata la moglie di Franco, Chiara. Nelle sue parole cariche di emozione era ancora viva la delusione del divieto di trasferta inflitto ai foggiani l’anno scorso: <<Vivo questo torneo con serenità, il modo migliore per ricordare Franco è farlo con il sorriso e con queste iniziative che sono il simbolo della vita che lui amava alla follia. Franco era sempre sorridente, al primo impatto poteva sembrare pensieroso ma lui sorrideva per tutto. Sono contenta che le tifoserie di Matera e Foggia si sono riunite per il secondo anno per realizzare questo torneo in onore di Franco>>.

<<Vorrei ribadire – aggiunge Chiara – che le istituzioni sbagliano nel vietare alcune trasferte senza motivo, come il 10 marzo dello scorso anno, quando ai foggiani fu vietata la trasferta di Matera senza alcun motivo. All’andata i materani furono ben accolti a Foggia e parteciparono anche loro alla cerimonia che si è tenuta allo Zaccheria. Quel divieto di trasferta non l’ho mai digerito, perchè è arrivata in un momento in cui doveva esserci l’intitolazione della gradinata a Franco, Non ho ancora capito il perchè del divieto di quella trasferta. Alla fine, la maturità degli ultras materani e di quelli della Curva Nord sta dimostrando che qualcuno in quell’occasione ha sbagliato>>. La chiacchierata prosegue ricordando i primi passi da calciatore di Franco Mancini, quando da giovanissimo, alternava gli allenamenti nel Matera con i turni al forno (di notte). Tanti sacrifici per conciliare la passione con il dovere di aiutare la famiglia: <<Questo è un esempio da seguire – continua Chiara – quando c’è la passione, anche adempiendo ai doveri, si può andare molto lontano. Quando c’è passione tutto è possibile, alternando lavoro o studio all’allenamento. Il calcio è cambiato tanto rispetto agli esordi di Franco, ma spesso si trova chi ha la stoffa di diventare un campione. Proprio in quei campi dove girano pochi soldi e i ragazzi mettono tanta passione e voglia di fare>>.

Emozionante è stato anche il ricordo di Vito Mancini, fratello di Franco, portiere anche lui che attualmente è preparatore dei portieri: <<E’ una giornata stupenda ed emozionante e a 55 anni devo giocare anche io oggi. Mi fa piacere che le piazze di Matera e Foggia si sono unite oggi in memoria ed onore di Franco. Spero che questa manifestazione continui in futuro e io li ringrazio>>. Buon sangue non mente, recita il proverbio. Così non bisogna di certo impressionarsi nel vedere Vito durante il torneo volare tra i pali della squadra materana per cui giocava e compiere parate eccezionali.

E’ stato piacevole per noi parlare anche con un rappresentante della tifoseria materana ed uno di quella foggiana. Il ragazzo di Matera ha ricordato i momenti in cui Franco era in Gradinata da ragazzo e soprattutto ha ribadito che l’essere ultras non è solo circoscritto alla domenica allo stadio: <<Per avere un giudizio sugli ultras, basta vedere la figura di Franco Mancini. Era presente nella nostra Gradinata e chi ha vissuto quei momenti con lui se lo ricorda bene insieme ai suoi fratelli all’epoca in Gradinata. L’ultras è anche quello che c’è nella giornata di oggi, aggregazione, basta vedere due piazze che sono accomunate dal ricordo di uno di quei pochi calciatori che intendono il calcio come lo vogliamo noi: valori veri, attaccamento alla maglia, personalità, sacrifici e passione. Noi portiamo avanti i nostri ideali anche con manifestazioni come quella di oggi che fanno vedere alla gente cosa vuol dire essere ultras. Due tifoserie che non si conoscevano, oggi come l’anno scorso, stanno onorando la memoria di Franco e noi ringraziamo la curva Nord per l’invito dell’anno scorso anno e per essere venuti quest’anno a Matera. Speriamo che questa iniziativa vada avanti negli anni>>. Sull’essere ultras: <<L’ultras è lo sport, il calcio non è solo la domenica, ma il culmine  di una settimana passata ad organizzarsi per decidere cosa fare e come farlo, è attaccamento al territorio e alla città. Il nostro obiettivo è portare avanti i nostri colori ed il nome della città>>. Tornando a parlare di Mancini: <<Franco è l’esempio da seguire, ovunque è andato ha lasciato un ricordo pazzesco, Matera, Foggia, Bari, Napoli, lui è ricordato ovunque, era un ragazzo professionista che ha onorato sempre la maglia ovunque ha giocato e lui viveva il calcio per quello che è, cioè: portare la gente a riempire gli stadi. Non come oggi, dove con la continua repressione si cerca di trovare altri capri espiatori. Mancini ha vissuto il calcio come lo intendiamo noi, senza partite comprate, con orgoglio e passione, onorando il nome delle città dove ha giocato. Lui è stato uno dei protagonisti della Gradinata negli ‘80, e gli ideali che ha appreso su quei gradoni li ha portati anche nel campo>>.

Come per i materani, anche per i foggiani Franco non è stato solo un calciatore ma prima di tutto un Uomo: <<Noi lo ricordiamo come Uomo oltre che come calciatore. Con la sua famiglia abbiamo allacciato un bel legame che non vogliamo tagliare, ecco perchè oggi, anche se a livello calcistico ci siamo incontrati solo lo scorso anno, siamo qui a Matera, perchè insieme a questi ragazzi che si sono rivelati eccezionali, stiamo onorando la memoria di Franco Mancini, per noi questo è un onore. Loro hanno lo stesso senso di appartenenza che aveva Franco e che abbiamo noi, come ha detto Chiara prima del calcio d’inizio, non tutti i mali vengono per nuocere. La scomparsa di Franco ci ha fatto conoscere i ragazzi di Matera ed oggi con loro onoriamo la memoria di Mancini, è un discorso di massimo rispetto nei suoi confronti. L’anno scorso ci hanno vietato la trasferta, è stato un rammarico per noi, non tanto per non aver potuto presenziare alla partita, ma quanto per non averlo potuto onorare nel nostro modo ultras, il giorno in cui la Gradinata materana veniva intitolata a suo nome, come lo è la nostra Curva Nord. Le restrizioni, hanno rovinato quella che doveva essere una festa, le istituzioni sapevano che sarebbe stata una ricorrenza importante come lo è la manifestazione di oggi, dove onoriamo Franco, emblema di una persona che è stata prima Uomo e poi calciatore. Lui rappresenta l’emblema dello sport, come il torneo di oggi che rappresenta la parte sana del calcio>>.

Venendo alla parte calcistica della giornata di sabato, le squadre partecipanti erano 6, 3 per parte. Si sono sfidate ad eliminazione dirette le 3 materane contro le 3 foggiane, la semifinale è stata disputate dalle 3 vincitrici e la migliore perdente. La finale è stata vinta per 5-4 dalla squadra materana “Ultras Matera”, contro la squadra foggiana dal nome “Ultras 1980”. Il triplice fischio finale ha posto la parola fine ad una sfida ricca di emozioni e di bei gol, a fine partita vinti e vincitori si sono abbracciati nel ricordo di Franco, ed è stata una grande festa. In porta per i materani, come detto in precedenza, c’era Vito Mancini. Anche lui ha alzato al cielo la coppa, e l’ha rivolta verso la gigantografia dell’indimenticato fratello.

Per noi di Tifo Matera è stato un onore presenziare al torneo. Ci ha gratificato l’invito degli ultras materani, noi li ringraziamo per aver vissuto una splendida giornata carica di emozioni. Salutiamo con affetto Chiara e Vito e tutti i familiari di Franco, salutiamo anche i ragazzi di Foggia che si sono rivelate persone squisite.

[Fonte: Tifo Matera]