Un derby di Puglia tra Brindisi e Taranto che arriva troppo presto in questo inizio di campionato: andata che si disputa allo stadio Fanuzzi di Brindisi, che per l’occasione non presenta il tutto esaurito ma fa registrare il pubblico delle grandi occasioni.
Due tifoserie, accomunate negli anni dalle similari vicissitudini sfortunate sportive, tra fallimenti societari, play-off persi e mancate iscrizioni, divise da un rapporto di rispetto reciproco, confermato anche oggi sugli spalti. Da Taranto giungono circa mille sostenitori che, nonostante nei giorni precedenti si fosse parlato di condizioni meteo avverse sul territorio brindisino per tutto il fine settimana, polverizzano in pochi giorni i biglietti disponibili, acquistando anche molti del settore tribuna. A galvanizzare i tifosi rossoblù, l’avvio positivo della squadra che con due vittorie in trasferta e due pareggi in casa si presenta nelle parti alte di classifica, a differenza della squadra brindisina, partita tra le favorite di questo girone e che, a causa di sconfitte (anche sfortunose come quella di Andria della passata domenica), fa registrare già il debutto di un nuovo allenatore e l’inizio di malcontenti tra i sostenitori biancoblu.
Le squadre fanno il loro ingresso in campo tra le coreografie delle due curve: da un lato gli ospiti presentano il settore diviso a metà da cartoncini rossi e blu, con la scritta centrale “Taranto” e con i bandieroni e gli stendardi dei gruppi che sventolano nella parte superiore. Sulla vetrata lo striscione “Rossoblù i colori che amiamo per i quali lottiamo”.
Dalla parte opposta la Curva Sud Michele Stasi presenta una coreografia elaborata e ben riuscita di bandierine e cartoncini biancoblu che disegnano la “V” che si alterna nei colori con il cambio ripetuto delle bandierine, più lo striscione, posto sulla vetrata, “Vivere senza te impossibile”, poche parole che trasmettono bene il messaggio.
Pronti via, ed il Brindisi, con il gol della domenica, è subito in vantaggio. Nonostante ciò, da questo momento in poi è eccezionale la prova dei tarantini, che iniziano un tifo incessante proprio a dar carica ai rossoblù in campo sino al gol del pareggio, giunto nella ripresa. Bandieroni sempre in movimento, cori secchi e tanti battimani, rendono davvero sopra le righe la prova ultras dei tifosi ionici. Da segnalare fischi e molteplici cori contro l’ex di turno Molinari, molto teso e poco protagonista in campo.
Ottimo anche il tifo dei padroni di casa, che offrono ripetuti battimani, alcuni dei quali molto caratteristici con mani e voce contemporaneamente, cori continui rinfrancati dalla positiva prestazione dei biancoazzurri in campo e dal gol del vantaggio che ha esaltato subito gli animi.
Al termine della gara, ambedue le squadre vengono salutate da un forte applauso, segno che le rispettive tifoserie hanno apprezzato l’attaccamento e l’impegno profuso dai calciatori in campo.
Concludo con un pensiero letto tempo fa e che al termine di questa giornata merita di essere riproposto: “Il calcio è una storia di passione. Sarà sempre così. Senza la passione il calcio è morto; solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla: proprio una gran cagata. E’ la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante”. Oggi hanno vinto i tifosi, hanno vinto gli ultras che meritano i veri applausi per lo spettacolo proposto, ma questo purtroppo non può avvenire tutte le domeniche, a causa di tutte quelle restrizioni che costringono il calcio ad essere spettacolo per pochi.
Fabio Mitidieri