“Il calcio è strano, Beppe”. Mai fu frase più azzeccata se si pensa a Siracusa-Agropoli. La squadra di casa chiamata alla terza vittoria nella stessa settimana, gli ospiti arcigni e chiusi, pronti a ripartire. Il tutto in un De Simone ancora e solo parzialmente disponibile.

Non tantissimi i presenti, colpa del tempo poco stabile, probabilmente. La squadra di casa, spronata alla vittoria dai propri tifosi, inizia sin dalle prime battute il suo monologo. Recita bene la propria parte, ma la porta sembra stregata. Così nonostante il costante tifo aretuseo, la prima frazione di gioco si conclude sullo 0 a 0. Bel gioco da parte del Siracusa, calcio all’italiana da parte dell’Agropoli che si vede oltretutto parare un rigore.

Nei secondi 45′ la curva continua a sostenere con forza i ragazzi, un Siracusa “condannato” a vincere. La vittoria viene chiamata, a gran voce e in tutte le salse, ma la palla sembra non volerne saperne di entrare. Passano i minuti, saltano gli schemi: 11 uomini dietro la linea della palla per gli ospiti, 4 attaccanti in campo per la formazione aretusea.

Il calcio sa però regalare sempre emozioni, e nel giorno di San Valentino decide di fare un regalo molto gradito agli innamorati del Siracusa: sul filo del rasoio, minuto 94′, ultimo di recupero, la curva continua a cantare, compatta; palla lunga e prega, la sfera viene ben spizzata in avanti all’indirizzo di Longoni, il fantasista argentino che, a tu per tu con l’ottimo portiere campano, riesce ad ottenere la massima punizione. Tripudio generale, tensione palpabile, molti non vogliono vedere il tiro, altri prendono smartphone in mano, certi della realizzazione. Sul dischetto si presenta lo stesso Longoni, impeccabile: goal!

Parte la festa al De Simone. Vittoria frutto di grinta, sudore e determinazione. La curva, visibilmente soddisfatta, continua a cantare ben oltre la fine della partita. Applausi a scena aperta per questo Siracusa e per i suoi tifosi.

Paolo Lo Castro.