Quindici anni . 18 marzo 2001: è da questa data che mancava il derby del Secchia tra Modena e Reggiana. In quell’occasione si giocò al Giglio di Reggio Emilia, quando ancora si chiamava così.

Oggi, grazie a vari fattori, finalmente si riesce ad assistere ad una partita alla domenica pomeriggio. Il risultato? Buona presenza di pubblico: circa 6.000 i presenti al Braglia (4.644 paganti e 1.406 abbonati).
Curva di casa piena per 2/3: il periodo “lavori in corso” della curva modenese oggi evidenzia qualche difficoltà. Purtroppo in occasione di questo derby non viene effettuata nessuna coreografia. Buonissimo il primo tempo per gli ultras gialloblù, tengono testa ai dirimpettai reggiani grazie anche al vantaggio della loro squadra, si sente il classico repertorio canoro: cori per la squadra, contro la dirigenza canarina (nell’occasione viene esploso un petardo), diffidati e contro la tifoseria granata.
Nella ripresa, complice anche un uno-due subito dalla propria squadra, calano i decibel in curva Montagnani, con il solo settore centrale ad animare l’intero settore popolare modenese.
A livello visivo si vede qualche bandiera qua e là, mentre in vetrata, oltre ai vari gruppi presenti di solito, fa sfoggio di sé il nuovo striscione “Orgoglio Canarino”, nuovo gruppo del panorama modenese.

Pochi ma buoni oggi in gradinata, i superstiti di questo settore li vedo parecchio animati, durante tutto l’arco della partita. Purtroppo la lontananza da questo settore, fa sì che possa sentirli solo raramente, ma ripeto, l’impegno durante i 90 minuti non è mai mancato: visto l’attuale momento non si può fare di più.

Che la tifoseria reggiana fosse in forma l’avevo sentito dire parecchie volte, ma averli visti dal vivo è tutta un’altra cosa: 2.000 supporter reggiani si muovono in direzione Modena, per l’occasione viene aperto anche il secondo settore della curva ospiti, complice l’importante numero di biglietti venduti a Reggio Emilia (1.800 in curva e 200 in tribuna).
La maggior parte dei tifosi granata giunge in treno, mentre il resto arriva a Modena con auto private.
Già dal prepartita, gli ultras reggiani partono coi cori, la maggior parte indirizzati alla tifoseria modenese, mentre a inizio gara, una bella coreografia fatta di bandierine bianco-granata, colora il settore ospiti, con l’aggiunta di 4-5 bandieroni nella parte bassa.
Come detto, prestazione da pollice in su dei tifosi ospiti, soprattutto per quanto riguarda i cori secchi: per svariate volte si sentono dei boati in tutto lo stadio, molto belli anche i cori in stile anni ’90, cantati lungo tutto l’arco della partita.
In curva ospiti, oltre a vari cori offensivi dedicati ai modenesi ed al classico “via il Sassuolo da Reggio Emilia”, sento anche qualche coro offensivo dedicato al Parma, altro derby sentitissimo dai reggiani, che quest’anno ritornerà dopo la bellezza di 20 anni.
Nella ripresa, grazie anche al vantaggio della loro squadra, non smettono mai d’incitare la loro squadra, stessa squadra che, al fischio finale, correrà sotto il loro settore per festeggiare la vittoria in questo derby, che in trasferta a Modena mancava da 26 anni.

Sul piano visivo, dopo avere già citato i 4-5 bandieroni fatti sventolare per tutta la partita, segnalo l’espozione di due striscioni: il primo dedicato alla memoria di un ultras granata scomparso di recente (omaggiato anche dalla curva di casa), il secondo dedicato alla tifoseria di casa coi suoi vari gruppi di recente costruzione.
In vetrata, oltre ai vari drappi dei gruppi reggiani, si vedono anche due drappi di gruppi vicentini, tifoseria storicamente gemellata con i granata reggiani, omaggiata con un coro a inizio e fine partita.

Ringrazio infinitamente per gli scatti il buon Bisio, presente anche lui per fotografare questo derby.
Dedico questa mia tifocronaca alla memoria di Osvaldo Neri, sfortunato tifoso perugino morto sugli spalti del Curi mentre assisteva al suo derby con la Ternana: un abbraccio ai suoi cari da parte mia e da parte di tutta la redazione di Sport People.

Testo di Francesco Passarelli.
Foto e video di Fabio Luigi Bisio.